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Rovetta, commemorazione al cimitero e contromanifestazione in piazza

In una Rovetta blindata dalle forze dell’ordine questa mattina circa duecento persone hanno preso parte alla commemorazione dei militi della Legione Tagliamento al cimitero del paese. In parallelo è andata in scena anche la contro manifestazione che ha schierato comunque sotto la pioggia battente della plumbea mattinata una cinquantina di persone che si sono radunate in piazza Ferrari.

Contromanifestazione a RovettaI quarantatré giovani passati per le armi tra il 27 e il 28 aprile 1945 sono stati ricordati uno a uno chiamando ciascuno per nome.

Ingente il dispiegamento di agenti di polizia e carabinieri che hanno presidiato ogni possibile punto di contatto tra le due compagini.

Commemorazione a Rovetta, dispiegamento di forzeDopo la commemorazione al muro esterno del cimitero i presenti sono entrati per una funzione e i discorsi di rito.

In piazza Ferrari sono stati fatti anche alcuni discorsi. «Abbiamo voluto essere presenti – ha detto Mauro Magistrati presidente provinciale Anpi – perché ancora una volta qui a Rovetta si organizza un raduno che richiama il fascismo e il fascismo non è un’opinione come le altre e ci sono leggi dello Stato che mettono fuori legge queste manifestazioni. Chiediamo che le nostre istituzioni vigilino e che la legge sia rispettata».

Angelo Bendotti e Mauro Magistrati
Angelo Bendotti presidente dell’Istituto Bergamasco della Resistenza e Mauro Magistrati dell’Anpi

«Le istituzioni dello Stato devono intervenire – ha detto Angelo Bendotti – per evitare queste manifestazioni, essere qui è doveroso per ribadire questo concetto: la Costituzione vieta queste manifestazioni».

«Penso che Rovetta sia un luogo che deve diventare – ha detto Elisabetta Ruffini direttrice dell’Isrec – un lugo della storia della Resistenza, un modo per pensare alla tragicità ed epicità della storia della Resistenza all’interno del contesto de secondo conflitto mondiale. Doppiamo parlare ai giovani e trasmettere il valore del momento in cui gli uomini hanno fatto il conto con la storia e si sono messi in gioco con le loro vite».

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