Sembra vinta, almeno per ora, la scommessa della Cooperativa «Nuova Lizzola», che ha preso in mano la gestione degli impianti da sci di Valbondione dopo il fallimento della Stl. Ieri sera è stato presentato il primo bilancio sociale, chiuso il 31 agosto 2015. I numeri parlano chiaro: 254.912 euro di ricavi e contributi, 180.471 di costi di produzione e gestione, 74.441 di ricchezza economica e 64.693 di costi per i dipendenti. Ne risulta un utile di esercizio di 5.941 euro.
«Questo sfata quanto detto da molti esperti – ha sottolineato il presidente della Cooperativa, Fabio Semperboni –. C’era stato persino chi ci aveva definito dei kamikaze, invece abbiamo dimostrato che la gestione degli impianti è sostenibile». Certo, per raggiungere un simile risultato è stato fondamentale il volontariato: ben 5.500 le ore messe a disposizione dai soci.

Il risultato economico è confortato anche dal numero di sciatori che, nella stagione 2014/2015, ha raggiunto le piste di Valbondione: «Abbiamo avuto quasi 22 mila primi ingressi a Lizzola e 2.500 alla pista di sci nordico a Casa Corti», ha spiegato il presidente. E proprio agli sciatori si continua a guardare: «Stiamo cercando di lavorare al massimo sulla qualità, anche attraverso dei corsi per i dipendenti. Vogliamo che i clienti siano contenti e parlino bene di Valbondione», prosegue Fabio Semperboni. Per questo diventa fondamentale lavorare sull’intero arco dell’anno: «I turisti devono vedere le due facce di Valbondione: quella bianca d’inverno e quella verde d’estate». Per la bella stagione si sta pensando a itinerari per la mountain bike, gare di corsa in montagna e anche il Triathlon.
Gli obiettivi futuri riguardano soprattutto il potenziamento dell’impianto d’innevamento artificiale: «Le ultime stagioni, con la neve che si è fatta attendere parecchio, ci hanno insegnato quanto è fondamentale – ha spiegato Fabio Semperboni –. In tre giorni dobbiamo essere in grado di innevare una pista».

C’è poi un altro obiettivo, molto più ambizioso: acquistare gli impianti. Per questo la Cooperativa è in cerca di nuovi partner. «Sappiamo che il curatore fallimentare di Stl può indire l’asta, noi sicuramente saremo pronti. Vogliamo acquistare gli impianti e ritirare eventualmente anche i terreni, perché non essendo proprietari ci è impossibile accedere a contributi pubblici», ha aggiunto il presidente.
Certo, la situazione non si presenta interamente rosea. Il bilancio 2015/2016 non è ancora chiuso, ma la Cooperativa ha già messo le mani avanti: spese impreviste e la neve arrivata tardi fanno immaginare risultati non così soddisfacenti. Ma i conti si faranno dopo il 31 agosto. Inoltre, c’è qualche difficoltà a pagare l’affitto al Comune (20 mila euro all’anno).
Tra le tante persone presenti ieri sera nella sala dell’oratorio, anche il sindaco Sonia Simoncelli. Lunedì il Consiglio comunale è convocato per comunicazioni «in merito alle opere dello Ski stadium. Impianto innevamento pista Due Baite». Dalle parole di ieri della prima cittadina, sembra che all’orizzonte non ci siano affatto buone notizie.