«Tu lo sai, in guerra qualche volta abbiamo anche cantato»: Emilio Lussu, l’autore di «Un anno sull’Altipiano», si rivolse così a Mario Rigoni Stern dopo la visione del film «Uomini Contro», tratto dal suo libro. Una frase con cui lo scrittore volle sottolineare con forza la distanza tra le atrocità viste sullo schermo e l’esperienza da lui vissuta in prima persona tra le fila della Brigata Sassari.
Proprio da questa riflessione nasce lo spettacolo «Qualche volta abbiamo anche cantato», che verrà messo in scena venerdì 17 giugno all’oratorio di Peia in occasione del 60° di fondazione del gruppo alpini del paese. Si tratta di un concerto teatrale che utilizza i canti dell’epoca (Sentinella, Monte Canino, Tapum e altri) per ripercorrere i principali eventi del ‘15-’18 italiano e, ispirandosi al testo di Lussu, porta in scena la vita dei soldati al fronte, caratterizzata oltre che da freddo, fame e morte, anche dai canti, il vino e la nostalgia di casa.

Lo spettacolo è nato da un’idea di Fabio Bertasa, musicista della Piccola Orchestra Karasciò e degli Aghi di Pino. «I brani che cantiamo sono effettivamente nati in trincea, ma noi li riproponiamo in chiave moderna con arrangiamenti folk e cantautorali, che a nostro avviso riescono a dare più forza al testo».

Accanto alla musica ci sono le parti recitate, con lo stile tragicomico della compagnia «MatèTeatro»: «Io e Maria Teresa Galati mettiamo in scena alcuni momenti della quotidianità dei soldati al fronte. È una sfida molto interessante per due attrici interpretare due uomini, due soldati in particolare – spiega Alessandra Ingoglia –. Inoltre, quello che facciamo è dare grande valore al testo interpretando più di un personaggio: in qualche modo ci sono tutti i soldati, con tutti i diversi dialetti, che hanno partecipato alla prima guerra mondiale».
Lo spettacolo apre i festeggiamenti per il 60° delle Penne nere di Peia. Le celebrazioni continueranno sabato con la messa alla cappella degli alpini alle 18 e il concerto del «Coro alpino di Boccaleone» alle 20,30 in oratorio. Domenica la giornata clou con la sfilata per le vie del paese, la messa e il pranzo.