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Sgarbi incantato dai tesori nascosti di Solto Collina

Vittorio Sgarbi non è nuovo alle sorprese. Nella notte tra sabato e domenica, dopo essere stato a Grumello per presentare il suo ultimo libro Dal cielo alla terra, ha voluto scoprire i tesori d’arte di Solto Collina e dintorni. Una visita lampo, che però non gli ha impedito di farsi incantare da dipinti, sculture e affreschi.

Ieri i media hanno parlato soprattutto della colica renale che ha colpito il critico d’arte mentre si trovava in un albergo di Lovere e del successivo ricovero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, da dove è stato dimesso in serata. Ha fatto notizia anche la sua presa di posizione sull’installazione «The floating piers» di Christo, definita su Facebook «una passerella verso il nulla». Prima che accadesse tutto questo, a notte fonda, la visita alle meraviglie nascoste dell’Alto Sebino.

Sgarbi a Solto Collina

A portarlo sulla sponda nord del Lago è stato Walter Spelgatti, giovane animatore culturale originario di Solto Collina, sempre attento a valorizzare il suo paese natale ogni volta che ne trova l’occasione. Cosa è successo lo racconta lui stesso: «Nei mesi scorsi ho mandato a Sgarbi una mail in cui lo invitavo a scoprire i nostri tesori d’arte. Lui ha salvato il mio numero e sabato notte mi ha chiamato».

Sgarbi con Walter Spelgatti
Sgarbi con Walter Spelgatti

Il critico d’arte ha così potuto visitare la Pieve di Santa Maria Assunta, «dove è rimasto estasiato dalla pala dell’altare maggiore, con l’Assunzione della Vergine del Cignaroli. Ha inoltre apprezzato l’ottima stesura della copia dello sposalizio della Vergine del Romanino ed è rimasto incantato di fronte alle sculture lignee del pulpito e dell’organo che imponenti si stagliano su chiunque entri nella pieve di Solto Collina. Ha poi speso lunghi apprezzamenti di stupore per il prezioso, quanto sconosciuto, ciclo di affreschi quattrocentesco del Busca da Clusone con la vita di Gesù». Sgarbi, però, non si è fermato a Solto Collina. Walter Spelgatti, infatti, ha voluto portarlo fino a Gargarino di Riva di Solto, alla piccola chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano, dove il critico d’arte ha potuto ammirare il ciclo di affreschi più antico della Collina.

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