La Val Vertova, a dispetto del nome, insiste anche sul territorio di Gazzaniga. Il torrente segna il confine tra i due paesi. Anche il Comune di Gazzaniga, dunque, è chiamato a dire la sua in merito alle richieste per la costruzione delle due centrline idroelettriche di cui tanto si sta parlando in questi giorni.
«Uno di questi impianti è previsto sul territorio di Gazzaniga, quindi siamo stati interpellati e siamo andati in sopralluogo sul posto per capire come verranno costruiti», spiega il sindaco Mattia Merelli. «Premetto – prosegue – che non sono i Comuni a poter dare o meno l’autorizzazione, questo infatti è un compito che spetta alla Provincia. Però è giusto che anche gli enti locali entrino nel merito dei progetti».
Il primo cittadino di Gazzaniga chiarisce di essere «personalmente favorevole all’energia idroelettrica, perché energia pulita». Ma il progetto previsto per la Val Vertova non sembra convincerlo: «L’opera in sé non è nulla di che, perché queste costruzioni oggi vengono ben mitigate. Il sistema proposto prevede la captazione di acqua a monte per riversarla a valle attraverso una condotta forzata. Solo che questo tratto non è di alcune decine di metri, ma di oltre un chilometro. Qui sta il problema: non siamo riusciti a capire quant’è la quantità di acqua che può essere captata. In questo chilometro e mezzo di torrente, poi ci sarà ancora l’acqua? A questa domanda non abbiamo trovato una risposta». Resta il fatto, comunque, che come prevede la Legge dovrà essere garantito il deflusso minimo vitale, cioè la quantità d’acqua necessaria a mantenere la vita nell’alveo.
Per chiarire la sua posizione, Merelli fa ricorso a un paradosso: «Ai Comuni viene chiesto di esprimersi per quanto riguarda la valutazione paesaggistica, ma è un po’ come chiedere la valutazione paesaggistica in merito a un’opera su un lago che prevede il prosciugamento del lago stesso». La conclusione del primo cittadino è che «a queste condizioni, il parere del Comune di Gazzaniga, pienamente condiviso con quello di Vertova, è contrario».
