Il gruppo di minoranza «Vivi Costa Volpino» ha presentato la sua prima interpellanza, che verrà discussa nei prossimi giorni in Consiglio comunale. Riguarda il luogo di culto per i fedeli islamici, argomento che era stato già stato dibattuto in campagna elettorale.
Il consigliere di minoranza Michele Lorandi (candidato sindaco sconfitto alle ultime elezioni) spiega che nella frazione Piano, all’interno di un capannone industriale-artigianale «che non ha di per sé le caratteristiche di un luogo dove possa riunirsi un numero indeterminato di persone, è stato allestito un luogo di culto musulmano. Ma non si sa se i locali rispettino le normative in materia di igiene e sicurezza per i frequentatori, oltre alle norme antincendio».
Il gruppo di minoranza chiede all’amministrazione guidata da Mauro Bonomelli di spiegare «quali provvedimenti siano stati adottati per la sicurezza di queste persone e quali intendimenti il Comune ha, con particolare riferimento al cambio di destinazione d’uso dell’immobile». In pratica, la minoranza vuole sapere se sia allo studio un utilizzo permanente di questa struttura.
Il sindaco ha dichiarato a L’Eco di Bergamo che non c’è «nulla di tutto questo». L’associazione culturale An Nur, che solitamente si ritrova in via Nazionale, ha affittato per il Ramadan questo spazio più grande. Da quel che risulta al Comune, il contratto d’affitto scadrà all’indomani della fine del periodo di digiuno e preghiera, il 7 luglio.
«Il capannone poi tornerà com’era prima. Non c’è nessuna richiesta per trasformarlo in un luogo di culto islamico permanente e parlare di moschea è fuorviante – prosegue Bonomelli -. Chi utilizza questo argomento lo fa solo per creare polemiche pretestuose».