Tornare alle origini, evidentemente, fa bene. La 36esima edizione di Clusone Jazz si chiude con un bilancio più che positivo: proposte di qualità, concerti affollati e persino il tempo che ha dato una mano, tenendo lontana la pioggia da serate e pomeriggi all’aperto.
«Questa 36esima edizione è andata benissimo – commenta Margherita Rodigari, vicepresidente di Clusone Jazz Promotion -, siamo molto contenti del pubblico: tutte le serate sono state molto frequentate».
Il festival si è concluso al teatro «Monsignor Tomasini» con un concerto degli «Odwalla»: «The world percussion & dance». Margherita Rodigari li ha presentati così: «Un gruppo di soli percussionisti, che unisce il ritmo della musica al linguaggio della danza. Una performance a 360 gradi, dove suoni, forme e colori avvolgono in una fusione totale di musica e danza».
Ed è stato proprio così: il teatro è stato immerso in un’atmosfera quasi onirica, grazie anche a un sapiente uso delle luci gli spettatoti sono stati come proiettati in mondi lontani. Uno spettacolo da assaporare e capace di mostrare il volto multiforme del jazz.
Anche senza varcare i confini di Clusone, con una proposta di quattro giorni e sei concerti, il festival si è confermato appuntamento imperdibile per gli appassionati. Chissà se sarà sufficiente per garantire una 37esima edizione. Per ora gli organizzatori si godono il successo: «Vogliamo dedicare questa edizione 2016 – conclude Margherita Rodigari – al pubblico che ci ha seguito in questi anni e che con noi ha condiviso questa passione chiamata jazz, parola dai significati molteplici, che ognuno interpreta a modo suo, ma che comunque ci unisce».