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Madre Teresa santa. «Trovò Dio nei poveri»

Domenica 4 settembre Papa Francesco proclamerà santa Madre Teresa di Calcutta. La suora albanese, fondatrice delle Missionarie della Carità, che ha speso la sua vita per i moribondi dell’India, sarà canonizzata la vigilia del diciannovesimo anniversario della sua morte, avvenuta il 5 settembre 1997.

Don Valentino Salvoldi nei prossimi giorni parteciperà ad una cerimonia di commemorazione in Kosovo, terra d’origine della famiglia di Madre Teresa. Il sacerdote e teologo di Ponte Nossa ha anche dedicato un libro alla vita e alla figura della religiosa: «Madre Teresa Emblema di pace». Ci parla di quando la conobbe.

«Nel 1985 mi trovavo in Pakistan, nel seminario maggiore di Karachi per un corso di tre mesi ai seminaristi, e venni invitato a Lahore a tenere delle conferenze. Accettai perché sapevo che in quel periodo Madre Teresa era presente, anche lei per delle conferenze. Madre Teresa non era il tipo di persona alla quale chiedere un’udienza. Lei diceva di sì a tutti e poi bastava che incontrasse un moribondo o un ammalato e l’appuntamento saltava».

Don Valentino Salvoldi
Don Valentino Salvoldi

Nonostante tutto, però, l’incontro si concretizza: «Era il giovedì santo – ricorda don Valentino -, ero già preparato per celebrare l’Eucarestia ai cattolici del Pakistan, quando un chierichetto mi disse che sulla piazza c’era Madre Teresa. Allora uscii per parlarle. Le spiegai che lavoravo in Africa ed ero sempre a contatto con la morte, la morte di fame di tanti bambini. Le confessai la mia tristezza. Forse, dissi, ho poca fede: “Se avessi più fede sarei anche più sereno”. Le chiesi come faceva ad essere così serena con tutte le persone moribonde e ammalate che incontrava».

«Lei, con la testa piegata sulle spalle e gli occhi chiusi, mi disse che dovevo pregare – prosegue don Valentino -. Le risposi che pregavo tanto. E lei disse ancora: “Then, pray again”, “Allora, prega ancora”. Poi aggiunse: “Io sono vecchia, dormo poco, al mattino presto mi alzo, vado tre ore davanti al Santissimo e quel Dio che cerco lo trovo nel povero”».

Solo dopo la morte si scoprì che Madre Teresa sperimentò la «notte oscura della fede»: «A quel tempo – aggiunge don Valentino – non sapevo che lei aveva terribili crisi di fede: pensava che Dio non potesse esistere proprio perché continuamente a contatto con la morte, in situazioni indecenti come capitano nel Terzo mondo. Non provava niente a pregare, ma nonostante ciò la fedeltà alla preghiera l’ha aiutata ad avere la forza di continuare a cercare Dio nel tabernacolo o nell’alto dei cieli e a trovarlo nei poveri».

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