Era una gara per uomini veri, l’hanno dominata i veri atleti. Sul podio della prima Magüt Race sono saliti in tre con un passato o un presente di sport praticato a livello agonistico, fino al professionismo. Anche se si trattava della corsa dei muratori, hanno fatto la differenza gambe, fiato e allenamento.
A Songavazzo, zona Baitella, bisognava inerpicarsi per 100 metri lungo la pineta, 50 metri di dislivello, con un sacco di cemento da 25 chili in spalla. Gara a cronometro. L’ultimo tratto di salita che i partecipanti dovevano affrontare sarebbe da vedere, descriverlo è difficile. Basti dire che si fa fatica ad arrampicarsi senza pesi.
Ma Simone Poloni, 24 anni, di Fino del Monte, col suo bel sacco da 25 chili in spalla, ci ha messo 1 minuto e 54 secondi, risultando il più veloce. Non lavora nell’edilizia, fa il saldatore. Però ha lo sport nel dna: prima endurista (è stato campione europeo e italiano), ora anche podista. In mattinata, ha pure corso la «Sgambada de Blüm». Probabilmente gli è servita come allenamento.
Al secondo posto si è classificato Mario Poletti, che non solo ha organizzato la gara con la sua Fly-Up, ma ha voluto anche provare che effetto faceva partecipare. L’ex skyrunner, dententore del record di percorrenza del Sentiero delle Orobie, ha chiuso con il tempo di 2’07”.
Sul terzo gradino del podio, con il tempo di 2’09”, è salito infine Paolo Savoldelli. Proprio lui, il «Falco» di Rovetta, vincitore di due Giri d’Italia. Evidentemente chi va forte in bicicletta va forte anche a piedi: è pur sempre questione di gambe.
La prima edizione della Magüt Race si è rivelata un successo. In 25 hanno preso parte alla gara, mentre erano in tantissimi a tifare e incitare lungo il percorso. I migliori hanno vinto il perfetto kit del muratore, con tanto di cazzuola e secchiello. Premiato anche l’atleta più giovane: Francesco Messa, di Oltressenda Alta, 17 anni.