Benvenuto Morandi è stato condannato a quattro anni di reclusione. L’ex direttore della filiale Private Banking di Intesa San Paolo a Fiorano al Serio, ed ex sindaco di Valbondione, era accusato di truffa e furto aggravato per i soldi scomparsi da alcuni conti correnti. Soprattutto da quelli dell’imprenditore Gianfranco Gamba e di alcuni suoi familiari, oltre che delle false rendicontazioni consegnate a diversi clienti della banca.
Il pubblico ministero Carmen Santoro aveva chiesto una condanna a 5 anni e 4 mesi. Al termine di un processo con rito abbreviato, il giudice Vito Di Vita ha accolto il quadro accusatorio, ma ha assolto Morandi dal capo d’imputazione che riguardava il conto di Gianfranco Gamba. L’ex direttore ha sempre sostenuto che Gamba sapesse e anzi che l’imprenditore gli avesse dato una delega informale a gestire i soldi.
«Attendiamo di conoscere le motivazioni della sentenza per renderci conto di come il giudice abbia ricostruito i fatti emersi nel processo – spiega l’avvocato di Morandi Angelo Capelli -. Siamo soddisfatti che non sia stato ritenuto colpevole di tutti i capi di imputazione. In particolare è stato assolto per la presunta truffa della costituzione di pegno di cinque milioni di euro che Gamba sosteneva di avere subito, nonché per le presunte sottrazioni dai conti correnti intestati e cointestati a Gamba in quanto il fatto non sussiste».
