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A Colzate è tutta un’altra musica

L’organo della chiesa parrocchiale di Colzate è di nuovo pronto a far sentire la sua «voce». Sabato 29 ottobre si terrà il concerto d’inaugurazione dopo un intervento di restauro durato dieci mesi. Suonerà una musica nuova o, meglio, antica, perché allo strumento è stata restituita la sua fisionomia originaria.

«L’organo versava in condizioni precarie, anche se è sempre stato utilizzato nelle celebrazioni e nelle funzioni – spiega il parroco di Colzate, don Paolo Biffi – . Il vano murario, soprattutto, aveva dei cedimenti e anche infiltrazioni d’acqua che in passato avevano causato il crollo di parte dell’intonaco sulle canne e sulla meccanica danneggiando lo strumento. D’accordo con la Sovrintendenza per i Beni culturali e artistici, abbiamo scelto un restauro di tipo storico-conservativo radicale».

L’intervento è iniziato a gennaio e si è concluso da pochi giorni. L’organo è stato riportato alla sua originaria disposizione fonica. Il restauro è stato affidato alla ditta Pietro Corna, che ha il suo laboratorio a Cazzano Sant’Andrea e vanta, tra gli ultimi lavori, interventi sugli organi della Cattedrale cattolica di Timisoara in Romania e della Cattedrale di San Lorenzo a Perugia.

«A Colzate abbiamo eseguito un restauro anche filologico, come si dice, nel senso che si è andati a ricostruire la fisionomia voluta dal costruttore», osserva Pietro Corna. Lo strumento venne infatti costruito da Luigi Balicco Bossi, erede di Adeodato Bossi Urbani, nonché ultimo esponente di una tra le più importanti dinastie della storia organaria bergamasca.

La tastiera
La tastiera

Il costo complessivo fu di 3150 lire e lo strumento venne collaudato dal maestro Previtali nel giugno 1901. «Nel corso della sua storia – si legge sulla brochure realizzate in occasione della fine del restauro – l’organo ha subito numerosi interventi di manutenzione e ampliamento. Il più importante tra questi venne eseguito nel 1944 dalla ditta Angelo Piccinelli e figli di Ponteranica. Oltre a un’accurata opera di pulizia e accordatura finale, vennero modificati alcuni registri e sostituite numerose canne».

Il restauro eseguito in questi mesi, spiega ancora Pietro Corna, «ha riguardato tutto lo strumento: le canne sono state rimesse in forma, quelle mancanti sono state reintegrate e sono stati ripristinati i registri modificati in passato. Ovviamente è stato eseguito anche un restauro sulla parte lignea». C’è stato un intervento pure sui mantici (in parte recuperati e in parte ricostruiti), ricollocati nella loro posizione originale, dietro la cassa dell’organo.

Lo strumento ha una tastiera di 56 note, una pedaliera di 18 pedali più due accessori e ben 883 canne, di cui 14 mute che sono lì solo per una questione estetica. «Sono stati ripristinati anche i campanelli che suonano con battenti d’ottone, presenti in origine – aggiunge Pietro Corna -. Danno un tocco di colore in più, abbastanza raro perché gli organi sono stati quasi tutti privati di campanelli, un tempo considerati fuori luogo in chiesa».

Le canne dell'organo
Le canne dell’organo

«Sono molto contento, insieme a tutta la comunità, di aver ritrovato l’organo così com’era – commenta don Paolo Biffi -. Devo ringraziare di cuore i colzatesi che in questi mesi, attraverso numerose offerte, stanno contribuendo e spero continueranno a contribuire ai lavori di restauro».

Il concerto d’inaugurazione è in programma alle 20,45. Suonerà il maestro Marco Cortinovis, organista del Duomo di Bergamo e titolare della classe di Organo e Composizione presso l’Accademia musicale Santa Cecilia della città. Verranno eseguite musiche di Bach, Frescobaldi, Donizetti.

Il servizio di Antenna2:

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