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A Bergamo apre il centro bilaterale per il trasferimento tecnologico Italia-Cina

Nell’ambito della prima tappa di Italy-China Science, Technology & Innovation Week 2016, evento promosso dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con altri Ministeri, finalizzato alla creazione di partenariati tecnologici, scientifici, industriali e commerciali tra i due Paesi, per stabilire un dialogo permanente per facilitare la cooperazione tra scienziati, tecnologi e imprenditori, quest’oggi a Bergamo è stato inaugurato nella sede dell’Università degli Studi di Bergamo presso il Parco Scientifico e Tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo il CITTC, China Italy Technology Transfer Center, un centro bilaterale di trasferimento tecnologico.

Il CITTC è stato pensato per rafforzare i rapporti sinergici tra i due Paesi, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire la disseminazione dell’innovazione. Il CITTC fornirà ai suoi interlocutori servizi di scouting tecnologico sulla base di una piattaforma di matchmaking e li supporterà nella creazione di impresa, nella stesura e monitoraggio di progetti, nella disciplina e valorizzazione delle opere dell’ingegno.

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Il centro potrà facilitare gli investimenti reciproci, coltivare talenti nel campo dell’innovazione tecnologica e organizzare programmi educativi che favoriscano la mobilità di ricercatori e studenti – con particolare riferimento ai settori delle scienze della vita, del manifatturiero avanzato e delle smart communities.

Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo: ha evidenziato il ruolo chiave dell’Università nell’innovazione tecnologica del paese: «L’inaugurazione della sede di Bergamo del Centro di Trasferimento Tecnologico Cina-Italia, oltre a rappresentare un altro tassello importante all’interno del percorso di internazionalizzazione che il nostro Ateneo ha intrapreso con decisione negli ultimi anni, è anche evidenza della capacità della nostra Università di porsi come soggetto catalizzatore dei processi di innovazione tecnologica non soltanto del territorio ma, in virtù della partnership strategica con l’Università Federico II di Napoli, Città della Scienza e la rete Netval, su una scala nazionale. Si tratta di un progetto che intende coinvolgere studenti e ricercatori delle diverse aree disciplinari della nostra Università: il confronto con una cultura così diversa dalla nostra rende necessario non solo affidarsi a saperi di natura tecnologica, ma fare leva anche su competenze linguistiche, antropologiche e di mediazione culturale che il nostro Ateneo può vantare».

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