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Esenzioni ticket, caos per i rimborsi

Nelle cassette della posta di molti pensionati bergamaschi in questi giorni stanno arrivando richieste di rimborso di qualche migliaio di euro. Sarebbero almeno 25 mila, infatti, i titolari di esenzioni ticket non veritiere (ne abbiamo già parlato qui). Questo risulta dai dati del Ministero delle Finanze all’attenzione dell’Ats (l’ex Asl) provinciale nel quadro della riorganizzazione dei servizi e delle tariffe.

«Da qualche giorno si è scatenato il caos – osserva Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Dopo la marea di contestazioni sui ticket stiamo ricevendo numerose telefonate dai cittadini che chiedono spiegazioni su come comportarsi». Succede che mentre prima il pagamento dei ticket per visite specialistiche, esami e farmaci veniva fatto sulla base di un’autocertificazione, ora il diritto all’esenzione viene certificato di norma dal Distretto sanitario mediante il rilascio di un attestato o tesserino di esenzione. Per far valere il diritto all’esenzione, quindi, bisogna necessariamente rivolgersi all’Ats di competenza.

Con il passaggio alla ricetta elettronica, infatti, il codice della fascia economica certificata, che risulta dalla banca dati delle Entrate e dell’Inps, riportato dal medico prescrittore, sarà automaticamente presente nella ricetta. «Sostanzialmente le cartelle che i cittadini stanno ricevendo riguardano coloro che hanno un reddito tra il 36.150 euro e i 38.500 euro (oltre questa fascia non si ha più diritto all’esenzione e quindi se si supera e si godeva del beneficio va comunicato all’Ats per evitare future contestazioni) – spiega ancora la presidente di Adiconsum -. Mentre i redditi di riferimento per “patologia” la cui esenzione viene richiesta dallo specialista sono di euro 46.600 individuale, incrementato in funzione della composizione del nucleo familiare».

Mina Busi ritiene «assurdo che la Regione Lombardia abbia inoltrato 25 mila cartelle, senza verificare il reddito dei propri cittadini, che è noto all’Agenzia delle Entrate. Il disguido nasce dal fatto che quando un cittadino compie 65 anni e va a chiedere l‘esenzione gli viene rilasciata quella del codice E01 che fa riferimento al reddito nazionale, mentre in Lombardia il reddito di riferimento familiare complessivo (moglie-marito e familiari a carico) è 38.500 euro, con il codice E05».

Adiconsum invita quindi «i cittadini over 65 anni con reddito inferiore a 38.500 euro a farsi rilasciare il codice E05 e coloro che hanno superato tale soglia regionale a fare una richiesta di pagamento all’Ats per evitare future sanzioni». Gli uffici dell’associazione sono a disposizione per aiutare i cittadini che necessitano di ricorso o chiarimenti avverso tali provvedimenti. Per chi ritiene di soddisfare i requisiti ai fini dell’esenzione, o viceversa che la rispettiva fascia economica non sia esatta, si delinea la possibilità di presentare un’autocertificazione presso l’Ats e qui ritirare il certificato nominativo di esenzione.

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