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Sgarbi visita Ardesio e presenta “La Costituzione e la Bellezza”

Particolarmente numeroso il pubblico intervenuto ieri sera presso il cinema teatro dell’oratorio di Ardesio in cui si è svolto il convegno dal titolo “Quali prodotti della Val Seriana a km zero? Tra gastronomia, ambiente e cultura in montagna”, serata che ha visto la partecipazione del professor Vittorio Sgarbi.

Il critico, appena arrivato in alta valle Seriana, ha visitato i principali luoghi di interesse (il Santuario della Madonna delle Grazie, la chiesa parrocchiale, l’Oratorio dei Disciplini e il municipio).

Nel frattempo sul palco sono intervenuti il presidente dell’associazione Ardes (Associazione per le ricerche e le divulgazioni etnografiche e storiche) Guido Fornoni, il dirigente dell’Isiss Valle Seriana Alessio Masserini, il primo cittadino e presidente del Parco delle Orobie Bergamasche Yvan Caccia e il presidente di Promoserio Guido Fratta.

Poi tre relazioni: il presidente dell’associazione Grani Asta del Serio Andrea Messa è intervenuto sul tema “I grani della valle Seriana”, il presidente dell’Unione Bergamasca Cai Paolo Valoti su “Sentieri e rifugi per promuovere un turismo consapevole tra qualità e tipicità del territorio alpino orobico” e Claudio Cecchinelli del Fai su “Il facilitatore turistico, una professione tutta da inventare”. Nei tre interventi tanti ingredienti della nostra offerta da valorizzare: i prodotti della cerealicoltura montana, il ruolo della rete sentieristica e dei rifugi e le professionalità turistiche.

Poi è stato il turno di Vittorio Sgarbi che dopo la visita ha presentato il libro “La Costituzione e la Bellezza”, opera scritta con Michele Ainis. “Ho visto quasi tutto quello che contiene il vostro paese – ha detto Sgarbi – e un capolavoro assoluto c’è: la pala del Ceresa, pittore con l’autorità di un grande pittore europeo che si muove in un ambito ristretto, ma che ha sentito la tradizione Bergamasca del Moroni e di Caravaggio. Ho visto nel santuario i bellissimi affreschi in cui si sente la conclusione della cultura tardo gotica e un inizio di rinascimento, affreschi che sono degni di attenzione. Ad Ardesio c’è un’ultima cena molto insolita, non per la presenza della Maddalena seduta a tavola (alla Dan Brown), ma perché gli apostoli sono disposti su sedili su cui gli apostoli sono distesi secondo il costume romano. Ho visto il campanile e soprattutto ho visto una città ben tenuta e ben curata in cui l’amore per i monumenti segna una coesione civica che è l’obiettivo principale per cui abbiamo concepito il libro”.

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Leggendo il libro “La Costituzione e la Bellezza” si scoprono tante cose. La più importante è che la Carta Costituzionale italiana è una sorgente di bellezza oltre che la prima fonte del diritto. “C’è infatti una dimensione estetica che vibra in quegli articoli di legge, c’è un’idea del bello che è propria della nostra storia della nostra tradizione di svelarlo significa sollevare un velo su ciò che abbiamo sotto gli occhi e non sappiamo più vedere significa in breve rivelare un patrimonio estetico un gusto artistico una sensibilità formale che tutti gli altri popoli invidiano al popolo italiano”.

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