C’è maretta all’istituto Fantoni di Clusone per un contributo volontario chiesto dalla scuola alle famiglie.
Ad alcuni genitori non è piaciuta la modalità di raccolta di un modulo da consegnare ai rappresentati di classe e la richiesta di un contributo volontario per il prossimo anno scolastico. Ecco quanto ci ha dichiarato Marco Maffeis, presidente del Consiglio d’Istituto.
«C’è sicuramente un aspetto morale, molto, molto, molto grave – afferma Maffeis – che è a riguardo del metodo di raccolta dei dati della domanda d’iscrizione, domanda d’iscrizione in cui c’è una parte che va compilata se hai diritto di avere l’esenzione da reddito e l’altra è il contributo volontario. Ora perché un ragazzo deve dire a un altro ragazzo che la propria famiglia è in difficoltà finanziaria. Noi non ne capiamo l’utilità. E poi c’è una domanda che è profondamente aperta. Perché chiedere ora il contributo volontario e parliamo di decine di migliaia di euro quando verranno spesi per il prossimo anno da settembre 2017? Forse prima sarebbe opportuno potere vedere e leggere come sono state spese queste risorse, in modo dettagliato possibilmente, per l’anno scolastico 2015/2016 e per quello in corso. Anche sul sito va benissimo».
Qui sotto la risposta della scuola attraverso Sonia Casu, membro del Consiglio d’Istituto del Fantoni di Clusone.
«Abbiamo preso un provvedimento recentissimo – risponde Sonia Casu – per evitare che qualsiasi minima fuga di notizie che possa riguardare ad esempio il tema del reddito di una famiglia possa essere pubblicato o in qualche modo intuito esternamente. Proprio questa mattina (ndr. ieri) abbiamo deciso di fare sì che i singoli studenti consegnino quanto riguarda la loro iscrizione e il versamento su bollettino della propria tassa scolastica o dell’erogazione liberale in modo che nessun altro possa venire a conoscenza di quanto versato o ovviamente si è deciso di fare. Le tasse e l’erogazione liberale sono due cose distinte. L’erogazione liberale è un atto volontario e non implica nessun tipo di obbligo per la famiglia. Per quello che riguarda invece la pubblicazione o l’accesso a come questo denaro è stato investito nell’anno scolastico 2015/16 questi dati sono resi accessibili. Quanto è stato dato dalle famiglie e come la scuola abbia investito questo denaro in una forma di miglioramento dell’offerta formativa è a completa disposizione di tutti quanti intendono chiederlo».