Continua il suo percorso, in Regione, la riforma della sanità lombarda. Oggi in commissione è arrivato il via libera alla parte dedicata alla prevenzione, alla farmaceutica e al diabete. Relatore del provvedimento è il capogruppo di Lombardia Popolare e Vice Presidente della Commissione Angelo Capelli (ex sindaco di Ponte Nossa).
«Con questo provvedimento – ha spiegato il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi (Lega Nord) – introduciamo principi innovativi che danno un giusto peso alle politiche di prevenzione, senza le quali nessun sistema sanitario potrebbe reggere davanti al peso crescente delle cronicità. Regione Lombardia dovrà versare almeno il 5% del fondo sanitario regionale per le politiche di prevenzione: oggi ne versa quasi il 4%, con aumento di risorse annue che sarà quindi pari ad almeno un milione e 800mila euro, nel rispetto anche delle indicazioni e delle direttive fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».
«Investiamo di più sulla prevenzione – ha aggiunto Angelo Capelli – con risorse certe e aumentate di quasi due milioni di euro all’anno, per diminuire i costi e la ricorrenza delle cronicità. Vengono inoltre declinati espressamente alcuni obiettivi per uno stile di vita corretto: la lotta al tabagismo e alle dipendenze, l’adozione di una alimentazione sana, il contrasto alle malattie infettive tra cui anche quelle a trasmissione sessuale». Attenzione particolare viene dedicata alle malattie attribuibili alla sfera dell’igiene ambientale con il coinvolgimento di Arpa e delle Ats nei compiti di sorveglianza attiva sulle esposizioni ambientali. Il provvedimento inoltre fa esplicito riferimento alla promozione dell’attività e dell’esercizio fisico finalizzati al contrasto alle patologie croniche, anche mediante prescrizione medica.
Una sezione particolare all’interno del progetto di legge viene dedicata alla farmaceutica. «Non solo medicinali e presidi sanitari – ha dichiarato Fabio Rolfi –: in farmacia ora si potranno eseguire analisi di telemedicina, monitoraggio e screening, in collaborazione con le Ats e d’intesa con gli Enti locali». Altra novità è l’introduzione delle cosiddette farmacie di servizio. «Si tratta – ha spiegato Angelo Capelli – di rendere più efficace la rete delle farmacie territoriali, primi presidi sanitari che, in collaborazione con le Ats, possono agevolare i cittadini nella fruizione di esami, di analisi e nelle prestazioni assistenziali previste nei Piani di zona, rafforzando il rapporto tra i presidi sanitari e assistenziali e il territorio». Il testo attua inoltre una revisione complessiva delle norme che regolano l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, la vigilanza, l’orario settimanale di apertura e i turni.
«La legge 33 che ha riformato la sanità lombarda – ha evidenziato Fabio Rolfi –, ha già sancito l’importanza della rete territoriale nell’affrontare e gestire una malattia cronica dal forte impatto sociale ed economico come il diabete e la Lombardia è stata la prima Regione in Italia ad emanare una legge specifica sul tema, prevedendo già nel 1987 i servizi di diabetologia pediatrica. Oggi però, nel dare attuazione alla nuova legge di riforma della sanità regionale, si è reso necessario aggiornarla e soprattutto definire meglio l’organizzazione della rete diabetologica con riferimento all’età evolutiva, recependo alcune importanti istanze dell’associazionismo in campo terapeutico educazionale».
«Il provvedimento approvato questa mattina in Commissione – ha aggiunto Angelo Capelli – intende incentivare l’introduzione dell’innovazione tecnologica in campo pediatrico e promuovere il grande tema dell’inclusione sociale del bambino diabetico a partire dalla scuola, ma anche sostenere la ricerca specifica del diabete di tipo 1 che ha ricadute dirette nel manifestarsi del diabete in età pediatrica. Infine si vuole dare maggiore attenzione al tema della formazione e della consapevolezza della propria malattia immaginando anche di introdurre dei campi scuola per ragazzi diabetici».
In Lombardia esistono attualmente 153 diabetologie, suddivise in 5 strutture complesse con varie articolazioni, 9 strutture a valenza dipartimentale, 30 strutture o unità semplici, 12 distretti con ambulatori specialistici, 48 ambulatori specialistici ospedalieri divisionali, 49 strutture private accreditate. Sono circa 580 mila i lombardi affetti da diabete, il 25% dei quali non è nemmeno consapevole: siamo di fronte pertanto a una cronicità elevata, con cure che in molti casi richiedono costi fino a 36 mila euro all’anno per singoli casi.
«Abbiamo posto attenzione infine – ha detto Fabio Rolfi – anche al tema dei trapianti: per assicurare l’efficienza, l’efficacia e lo sviluppo delle attività trapiantologiche». «Nella nuova formulazione del testo di legge – ha precisato Angelo Capelli – viene costituito il Coordinamento Regionale Trapianti che realizza il raccordo tecnico tra tutte le componenti del Sistema Regionale dei Trapianti e avrà il compito e la funzione di fare sintesi tra gli indirizzi di programmazione regionali e la gestione clinica e operativa del processo di donazione e trapianto».
La Regione assicura dal canto suo il funzionamento del Centro di riferimento regionale per le attività di prelievo e di trapianto di organi, cellule e tessuti (CRR), che avrà sede presso un’azienda pubblica o un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico pubblico lombardo.
Contrarietà al provvedimento è stata espressa da Partito democratico e Movimento 5 Stelle. «Pur riconoscendo la disponibilità all’ascolto di altre proposte – ha dichiarato Sara Valmaggi (PD) -, non ci convince il quadro complessivo della riorganizzazione del sistema. Confermiamo, quindi, la nostra opposizione al metodo con cui si sta affrontando la riorganizzazione del sistema, modalità che sta mettendo a dura prova gli operatori sanitari e generando confusione anche tra gli utenti». «Non condividiamo né il metodo né i contenuti – ha detto Dario Violi (M5S) -. Inoltre in molti casi, come sul ruolo delle parafarmacie e dei centri satelliti per il diabete, si poteva fare di più. È stata persa un’occasione».
Il voto finale del provvedimento in aula è previsto per la seduta consiliare di martedì 21 febbraio, mentre i rimanenti temi legati ai rapporti con le Università e ai servizi necrofori comporranno il progetto di legge “228 quater”, prossimamente all’esame della Commissione e con il quale si esaurirà il percorso di riforma sociosanitaria lombarda.