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Un milione e mezzo per le famiglie lombarde

La Commissione Programmazione e Bilancio del Consiglio regionale ha dato il via libera al progetto di legge che istituisce il Fattore famiglia lombardo. Il provvedimento approderà in Consiglio regionale martedì 14 marzo per l’approvazione definitiva.

Il Fattore famiglia è un indicatore che va a “correggere” l’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), integrandolo con meccanismi a favore delle famiglie. Il suo raggio d’azione interesserà sostegno socio sanitario e aiuti sociali, servizi scolastici, trasporto pubblico locale, servizi al lavoro. Unico ambito nel quale il Fattore famiglia non potrà essere richiesto è quello dell’edilizia residenziale pubblica. In prima fase l’indicatore trova immediata applicazione nella Dote scuola, nei progetti di inserimento lavorativo, nei contratti di locazione a canone concordato, nel trasporto pubblico locale.

Il progetto di legge fissa alcune priorità: il Fattore famiglia valuterà numero dei componenti del nucleo familiare (tenendo conto anche del patrimonio mobiliare e immobiliare, della situazione reddituale e patrimoniale posseduta anche all’estero), età dei figli e della presenza di persone con disabilità o non autosufficienti. Introduce inoltre elementi di priorità per le famiglie che hanno un mutuo per l’acquisto della prima casa, per l’anzianità di residenza in Lombardia, per la presenza di persone anziane e per le madri in accertato stato di gravidanza. Da sottolineare che sono ammesse ai benefici solo i nuclei familiari in regola con il pagamento delle imposte regionali.

Per il  2017 vengono stanziati 1,5 milioni, cui si aggiungono corrispondenti risorse per il 2018 e il 2019.  Secondo il relatore Alessandro Colucci, il provvedimento garantisce «più equità per le famiglie lombarde che vedranno pienamente riconosciuti i carichi di assistenza e cura svolti nei confronti dei suoi componenti più fragili, dai figli ai disabili, senza dimenticare gli anziani non autosufficienti. È un provvedimento che si inserisce all’interno dell’ampia offerta di misure messe in campo da Regione Lombardia a sostegno e tutela della famiglia, come la dote scuola, ai fondi Nasko e il Reddito di Autonomia. Oggi, infatti, il contesto economico e sociale richiede interventi che, come il Fattore Famiglia, siano in grado di superare  il mero livello assistenziale».

Il Pdl è stato approvato dalla sola maggioranza di centrodestra. La minoranza non ha partecipato al voto. Negli interventi in Commissione Enrico Brambilla per il Partito democratico, Silvia Fossati per il Patto Civico, Chiara Cremonesi di Sel e Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle hanno lamentato il poco tempo a disposizione per valutare il progetto di legge con le ultime modifiche ed espresso riserve sulla norma finanziaria. «La Regione – hanno sottolineato-garantisce la gratuità del servizio di elaborazione dell’indicatore ai cittadini ma nessuno ha spiegato chi lo fornirà e ha specificato i costi amministrativi che la Regione dovrà affrontare. Il rischio è che le risorse, che sono prese da diversi capitoli di spesa  e dunque non sono ‘fresche’, si assottiglino».

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