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Impianti sci, Bonomo: «Contributi solo sopra i 1500 metri»

Recentemente l’assessore regionale Antonio Rossi ha annunciato uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per gli impianti di sci delle montagne lombarde. Cifra che potrebbe essere aumentata nei prossimi anni fino a 5 milioni di euro.

Le località sciistiche tuttavia sono reduci da un’annata senza neve e per alcune la situazione sembra farsi molto seria.

«C’è soddisfazione – ha affermato il sindaco di Colere Benedetto Maria Bonomo -, perché quantomeno il legislatore regionale ha voluto pensare a noi. Quanto viene dato tuttavia è insufficiente».

L’amministratore avanza a tal proposito una riflessione dal tono provocatorio. «Il nostro concorrente principale è il Trentino Alto Adige – continua Bonomo -, che può contare anche su sovvenzioni da paura. Sul territorio orobico ci sono tanti impianti che devono essere ammodernati, con gestori che purtroppo non possono sostenere gli investimenti necessari. Cosa bisogna fare? Bisogna pensare a una legge sulla montagna che abbia anche il coraggio di stabilire chi effettivamente ha le caratteristiche per essere aiutato. In Francia non si finanziano gli impianti sotto una certa quota, si danno i soldi per chiuderli. La stessa cosa andrebbe fatta da noi. Pensare di mandare avanti gli impianti con il sistema di innevamento artificiale è come portare il mare a Colere. Ogni posto ha una sua peculiarità e bisogna saperle sfruttare. Chiaro che se operiamo in questo modo salviamo solo tre località nella Bergamasca. La stessa cosa la si deve fare in tutta la Regione e si vedrà così un’impiantistica moderna e capace di competere. Bisogna avere il coraggio di capire che questo è un investimento strategico».

E non è la sola provocazione del primo cittadino scalvino. «Chi oggi vive in montagna lo fa perché innamorato del suo territorio. C’è da rilevare tuttavia che i nostri cittadini non godono di tutti gli stessi privilegi di chi vive in città. Eppure pagano le tasse come tutti gli altri. Allora un modo per equilibrare questa situazione potrebbe essere dato da un parametro con il quale tarare l’esborso: la distanza dai servizi. Con quel risparmio chi abita in montagna, e la tiene in questo modo viva, potrebbe essere aiutato o perlomeno vedere compensato quello che spende in più per raggiungere i servizi che in genere si trovano nelle città».

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