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Titoli di coda per il Clusone Jazz

Nonostante l’ultima edizione abbia chiuso con un bilancio molto positivo, la trentaseiesima si era distinta soprattutto per un pubblico particolarmente numeroso, quest’anno il Clusone Jazz Festival non ci sarà. E purtroppo potrebbero essere arrivati definitivamente anche i titoli di coda per una manifestazione di qualità che ha portato il nome di Clusone nel mondo contribuendo ad alimentare l’immagine baradella.

Già da tempo le difficoltà erano nell’aria ma purtroppo hanno avuto il sopravvento. Costi crescenti, mancato ricambio generazionale, burocrazia, problematiche logistiche e insufficiente sostegno pubblico e privato (si sono assottigliati i contributi e non poche attività “amiche” negli ultimi anni hanno chiuso) hanno portato i soci a sciogliere l’associazione mettendola in liquidazione. Lo scorso aprile la decisione ha preso l’ufficialità davanti a un notaio.

Il primo Festival è stato organizzato nel 1980, l’associazione si è costituita nel 1982, negli anni in cui a Clusone era sindaco Sergio Balduzzi. Un gruppo di amici, amanti di questo genere musicale ha dato il via a una manifestazione che ha portato sul palco di Clusone ben 2567 musicisti. Nel 1988 tre di questi costituirono nella storica Bimhuis di Amsterdam il “Clusone Trio”, formazione che ha suonato per 10 anni in tutto il mondo. Il sassofonista e clarinettista Michael Moore, il violoncellista Ernst Reijseger e il batterista e percussionista Han Bennink hanno preso strade diverse dopo la serata di chiusura della diciottesima edizione del Festival nel 1998. Il trio si è ricostituito per una sola speciale occasione nella venticinquesima edizione del Clusone Jazz Festival nel 2005. Clusone Jazz è stato anche tra i soci fondatori dell’Europe Jazz Network. Agli albori la sede era in piazza Orologio, dove si sono tenuti diversi concerti, poi sono stati presi in affitto dal Comune gli spazi in piazza Sant’Anna, diventata cornice di numerosi spettacoli. Altri vanti del Clusone Jazz Festival sono i numerosi cd registrati e gli articoli pubblicati, pure all’estero. Anche Rai Radio 3 ha dedicato spazio ai concerti baradelli.

La trentaseiesima edizione si era chiusa con un ringraziamento al pubblico che già aveva il sapore di un commiato. Tuttavia si sperava in un colpo di reni che potesse dare continuità al Festival, eventualità che purtroppo non si è presentata. Ora l’associazione si è sciolta. Le edizioni, tutte di alta qualità, hanno lasciato un’eredità di registrazioni, documenti e un nome che la manifestazione si è creata nei decenni nel settore. Per venire a suonare a Clusone sembra che tra gli artisti, anche blasonati, ci sia ancora voglia.

Clusone Jazz, la sede chiusa in Corte Sant’Anna

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