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«Meno fondi per la montagna», botta risposta Scandella-Anelli

«Meno 85% di fondi alla montagna in cinque anni. La giunta Maroni è un disastro»: è l’attacco del consigliere regionale del Partito Democratico Jacopo Scandella.

«Nel 2012 avevamo 51 milioni di euro nel triennio sul programma per lo sviluppo – spiega Scandella -, queste risorse sono diventate nel corso di questi anni un fondo per le valli prealpine finanziato con 3 milioni di euro all’anno e grazie a un emendamento approvato durante l’assestamento di bilancio diventeranno 6 nel 2018 e 6 nel 2019. Sulla forestazione sono stati ridotti da 8 a 3 milioni; lo stesso per l’agricoltura montana, da 4 a 1. Non c’è nessun capitolo sul bilancio regionale che sia stato tagliato allo stesso modo in cui sono stati gestiti i fondi per la montagna».

Eppure è passato un provvedimento che dovrebbe dirottare le risorse dei canoni aggiuntivi derivanti dai grandi impianti idroelettrici. «Va fatta una distinzione: – continua il consigliere del Pd – un conto sono i canoni idrici da cui la Regione ricava 66 milioni di euro, che vengono trattenuti sui territori solo in provincia di Sondrio attraverso un accordo recentemente sottoscritto. I canoni aggiuntivi sono invece risorse che al momento non esistono: sono fondi legati al prolungamento delle concessioni che al momento non sono state ancora richieste e quindi sono attualmente pari a zero. Credo che le risorse dello sfruttamento dell’acqua possano essere alla base di un fondo per le opere in montagna. Per questo continueremo a chiedere la destinazione dei canoni ai territori montani». Visita la pagina Facebook del consigliere regionale.

A Scandella ribatte il consigliere regionale bergamasco della Lega Nord Roberto Anelli. «Il consigliere Jacopo Scandella su alcune cose ha detto la verità – spiega – però è riduttivo guardare i fondi della montagna riferendosi solo a 3-4 capitoli del bilancio regionale. Le voci sono migliaia e tra queste alcune centinaia riguardano proprio la montagna. Ad esempio i fondi destinati dalla Presidenza per il territorio montano lombardo, al di là del mantenimento delle comunità montane (unica regione d’Italia ad avere le comunità montane) c’è uno stanziamento che riguarda le aree interne di montagna che vale più di 70 milioni di euro. Va ricordato anche il fondo per le valli orobiche di 9 milioni, che grazie a un emendamento del consigliere del Pd Mario Barboni è stato rimpinguato di 6 milioni, vale nel triennio 15 milioni di euro. Ci sono inoltre accordi di programma in essere con i territori montani da 5 milioni di euro e abbiamo avviato finanziamenti come quello sul Parco dello Stelvio dove stiamo investendo 3,5 milioni di euro. E queste sono solo le voci in capo alla Presidenza. Vorrei ricordare i 4 milioni di euro dell’assessorato del Territorio di cui ben l’80% sono investimenti per la montagna, vedi i contributi recentemente arrivati a Valbondione (250.000 euro per il dissesto idrogeologico), a Valgoglio per la messa in sicurezza del masso sopra Novazza e 900.000 euro per la funivia di Selvino. Questi sono tutti investimenti per la montagna».

Anelli ricorda anche come i territori siano stati messi in sofferenza dai tagli centrali. «Posso capire – conclude – che come minoranza sia giusto fare osservare alcuni tagli; dall’altra parte i capitoli di bilancio devono essere visti nella loro complessità e devo dire che Regione Lombardia, nonostante i 2 miliardi di taglio avuti dal governo centrale, ha mantenuto le risorse nei confronti della montagna più o meno simili. Non dimentichiamo gli aiuti dati alle province. Se quel poco di trasporto pubblico locale esiste è grazie a un contributo straordinario che regione Lombardia ha messo sul piatto nel 2017 di 12 milioni di euro. I tagli non sono stati fatti in modo spropositato, ci sono stati, ma dobbiamo guardare nella loro complessità, va ricordato che c’è un Governo a Roma che ha bloccato i trasferimenti alle province e che ha sottratto le tassazioni provinciali, costringendo Regione Lombardia a intervenire».

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