Il sì al referendum del 22 ottobre in Regione Lombardia sembra corale, eppure qualche anno fa sul tema si notavano maggiori differenze.
«La Lega Nord – spiega il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Dario Violi (a cui si deve la stesura del quesito referendario) -. proponeva una Regione a Statuto Speciale, richiesta che sarebbe stata bocciata. Il Pd si era schierato in modo nettamente contrario. Ora tutti i partiti hanno capito che solo la nostra proposta poteva essere quella vincente».
«Ritengo sia condivisibile il sentimento a favore di una maggiore autonomia – aggiunge -. Ma una maggiore autonomia non è l’indipendentismo che vende Maroni, non è lo statuto speciale, non è “siamo bravi solo noi, il resto dell’Italia si arrangi”. Sappiamo fare alcune cose meglio e per questo chiediamo allo Stato di darci quelle risorse per poterle fare meglio. Significa quindi prenderci più risorse e trattare con il Governo affinché la Lombardia possa migliorare ulteriormente. Questo è quello che chiamo “federalismo solidale” e ora tutti si accodano a quella che è una proposta del Movimento Cinque Stelle».