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Ricordato il bergamasco morto nella miniera di Marcinelle

Tra i 136 italiani che persero la vita l’8 agosto del 1956 a Marcinelle c’era anche un bergamasco: Assunto Benzoni, di Endine Gaiano (nato il 15 agosto 1926 a Cerete).

61 anni dopo, questa mattina a Rova di Endine Gaiano, alla presenza del parroco di Rova don Simone Pandini, del direttore dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo Massimo Fabretti e della figlia e della nipote di Assunto, è stato dato omaggio al minatore rimasto intrappolato in uno dei più sanguinosi incidenti sul lavoro della storia italiana ed europea. L’incendio nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle causò la morte di 262 persone.

«Siamo qui perché vogliamo commemorare questo nostro bergamasco – afferma Fabretti – e lo facciamo nell’anno del cinquantesimo anniversario dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo. Siamo qui per non dimenticare. Assunto è per noi un eroe, dobbiamo dire grazie a quelli come lui».

Assunto Benzoni

Alla cerimonia una donna di Endine Gaiano, Agostina Guizzetti, ha voluto ricordare il momento in cui in paese giunse la notizia della tragedia di Marcinelle: «Tutti ci siamo spaventati per quello che è successo, abbiamo vissuto un momento di dolore. Ricordo quando il giorno dopo ho incontrato la mamma di Assunto, anche lei molto triste, ma con quella tristezza che una volta si conteneva nonostante il dolore immenso. Al tempo c’erano diverse persone all’estero. C’erano tanti migranti anche in quel periodo».

«Purtroppo – spiega Fabretti – a causa della grave crisi economica, oggi migliaia di giovani bergamaschi hanno lasciato di nuovo la terra di Papa Giovanni XXIII per cercare un posto di lavoro all’estero e continuano a partire. Le mete sono cambiate, negli anni ‘60 si andava nei Paesi vicini (Francia, Svizzera, Belgio, Germania). Oggi il raggio si allarga e i giovani partono non solo per grandi capitali europee come la gettonatissima Londra, ma anche per gli Stati Uniti e l’Australia. I migranti di oggi sono diversi: sono diplomati e spesso laureati, conoscono almeno una lingua, ma come quelli di ieri condividono l’appartenenza, l’essere bergamaschi, il legame con la terra d’origine».

Domani sera a Decoder, in onda alle ore 20,30 sul canale 88 di Antenna2, ci occuperemo del cinquantesimo anniversario dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo. Oltre al direttore Fabretti, saranno presenti in studio anche alcuni bergamaschi che da anni vivono all’estero.

La figlia di Assunto Benzoni, Massimo Fabretti e il parroco don Simone Pandini.

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