FeaturedNotizie

Clusone, al Sant’Andrea spazi per specialisti

Si arricchisce la gamma di servizi offerti dalla Fondazione Sant’Andrea di Clusone. Nel pomeriggio è stato inaugurato il nuovo poliambulatorio, realizzato al pianoterra dell’edificio superiore. Spazi per specialisti che apriranno nei prossimi mesi.

«Vogliamo mettere a disposizione di tutti i cittadini le figure professionali che già operano nella nostra struttura – ha sottolineato dopo il taglio del nastro Giorgio Merletti, presidente del Consiglio d’amministrazione -. L’obiettivo è anche quello di contenere i costi. Stiamo studiando delle tariffe che consentano di offrire questo servizio a tutti».

Oltre al direttore sanitario del Sant’Andrea, Guido Giudici, che è chirurgo, nei nuovi spazi ci saranno pneumologo, geriatra, fisiatra, ortopedico. Figure professionali, dunque, perlopiù vicine agli anziani. Ma presto se ne aggiungeranno di nuove. La Fondazione sta mettendo a punto gli ultimi dettagli: il servizio dovrebbe partire a breve.

L’ingresso del poliambulatorio

I poliambulatori sono anche un tappa nel percorso di presa in carico dei pazienti cronici, previsto dalla riforma sanitaria della Lombardia. «Il Sant’Andrea è l’unica rsa (residenza sanitaria assistenziale, ndr) in Regione ad essere stata accreditata per la gestione della cronicità – ha aggiunto Merletti -. Credo sia un vanto per la città di Clusone. Attuare questo nuovo progetto non sarà facile, ma credo che la forza per lavorare e per fare l’abbiamo».

L’ingresso del Sant’Andrea

Oltre al sindaco di Clusone Paolo Olini e a diversi primi cittadini e amministratori dell’alta Val Seriana, all’inaugurazione erano presenti anche l’assessore regionale alla Mobilità Alessandro Sorte e il consigliere regionale Roberto Anelli. Dopo il taglio del nastro, l’arciprete di Clusone monsignor Giuliano Borlini ha impartito la benedizione.

Un momento dell’inaugurazione

Il servizio di Antenna2:

Condividi su:

Continua a leggere

Meteo, verso Natale in compagnia dell’anticiclone
Sorte: «Per la variante di Cerete ci metto la faccia»