Notizie

La crisi Legler coinvolge anche Cene

Si fa sempre più difficile la situazione della cooperativa Legler, ammessa al cosiddetto concordato in bianco. L’azienda ha comunicato che la lista dei punti vendita da chiudere si è allungata da 4 a 5.

Ad aggiungersi è il negozio alimentare di Cene. E il numero degli esuberi cresce da 60 a 62. Venerdì 23 febbraio sarà aperta la procedura di licenziamento collettivo, che prevede 75 giorni di tempo per raggiungere un incontro tra le parti. Ieri il presidente della società Roberto Baroni ha incontrato i rappresentanti i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

«Il cammino per presentare un piano sostenibile è articolato – ha dichiarato a L’Eco di Bergamo uno dei professionisti che sta seguendo l’azienda -. L’idea è quella di chiudere i punti vendita che non sono più performanti da tempo, per i quali non è possibile ipotizzare un recupero neppure in ambito di ristrutturazione perché drenano liquidità, e mantenere viva la maggior parte dei negozi valutando le dismissioni immobiliari».

«Oltre a comunicazioni sempre più negative (la mensilità di gennaio non verrà pagata, perché congelata dal concordato), l’azienda non ha risposto alle nostre questioni e richieste di chiarimento relative alla gestione della crisi», dicono invece Mario Colleoni e Sonia Nigro (Filcams Cgil), Monica Olivari (Fisascat Cisl), Maurizio Regazzoni e Sandro delle Fusine (Uiltucs).

I sindacati hanno quindi deciso di richiedere un incontro con il commissario giudiziale Giacomo Giavazzi, già fissato per il 6 marzo. Settimana prossima, invece, si dovrebbero tenere le assemblee con i lavoratori. Intanto, è stato confermato per domani (giovedì 22 febbraio) l’incontro in via Tasso tra Provincia e sindacati per valutare azioni a favore della cooperativa, attorno alla quale ruotano 15 punti vendita e 153 dipendenti.

Condividi su:
Categorie: Notizie

Continua a leggere

Infortuni sul lavoro, i numeri tornano a crescere
Rapine nel 2009, assolto un 53enne di Albino