Sotto la lente di Legambiente e della rivista Altreconomia il quadro nazionale sulle tariffe pagate alle regioni italiane dalle società imbottigliatrici.
In un comunicato Legambiente Lombardia precisa: «In Lombardia le società imbottigliatrici di acque minerali godono di un regime di assoluto privilegio per prelevare dal sottosuolo l’acqua che poi rivendono a caro prezzo. 1,2 euro al metro cubo, vale a dire poco più di un millesimo a litro su una risorsa che, quando giunge ai supermercati, ha un costo quasi 1000 volte superiore. A questo si aggiunge poi un canone legato all’estensione superficiale pari a 34,93 euro/ettaro che, però, incide ben poco sulla quota prevista. Come dire che, quando compriamo una bottiglia di acqua minerale, quello che paghiamo, a parte il costo della bottiglia di plastica e il trasporto, è l’enorme margine di profitto generatosi nel tragitto dalla fonte allo scaffale».
Tra gli impatti dello sviluppo del settore anche il crescente imbottigliamento nei contenitori di plastica e i sempre maggiori volumi che ricorrono al trasporto su gomma.