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Storia di Chiara e del suo romanzo sbocciato in Val Seriana

Anche se si presenta come un romanzo fantasy, “Strega per metà – I ricordi perduti” è soprattutto un inno alla natura. Al suo potere magico, energia che guarisce. Lo ha scritto Chiara Vincenzi, che da qualche anno risiede in Val Seriana.

Classe 1979, ha origini mantovane. «Ho avuto la fortuna – ci confida – di vivere in mezzo alla campagna, di correre scalza in mezzo ai prati, di raccogliere margherite e arrampicarmi sugli alberi, di osservare il rosseggiare del tramonto e, una volta calata la sera, di restare col naso all’insù e ammirare la volta stellata».

L’incantesimo si è rotto con il trasferimento in città, a Brescia. Ma i colori sono rimasti, solo che hanno preso un’altra forma: «Non ho più smesso di disegnare», racconta Chiara. L’approdo in Val Seriana le ha permesso infine di ritrovare la natura e l’amore per la scrittura: passioni, queste, che l’hanno guidata verso il suo romanzo d’esordio.

Ma, prima ancora di “Strega per metà”, Chiara Vincenzi si è fatta notare pubblicando alcuni libri per bambini come “Jamina e la luna”, “Noè il topolino con la paura della propria ombra” e “Il segreto del Principe”.

«Nel 2011 c’è stato l’incontro con il Ciliegio, la prima casa editrice con cui ho pubblicato i miei primi racconti – spiega -. Da allora, ho iniziato a collaborare anche per altri autori e a illustrare i loro testi. È stata una bellissima esperienza che mi ha aiutata a crescere e ad acquisire più fiducia in me stessa e nei miei lavori. Di questo, ne sarò sempre grata».

Nel 2015 un altro incontro imprime una svolta al suo percorso. «Amos Cartabia, il mio attuale editore, cercava un illustratore per un progetto editoriale e, dopo avermi contattata ed esposto l’idea, non solo a me ma anche al mio precedente editore (per questioni di vincoli e, soprattutto, di rispetto contrattuali), mi ha ingaggiata. Già dalle prime tavole, Amos ha dimostrato subito grande entusiasmo e ha fatto crescere la fiducia in me stessa. Con il precedente editore c’era ugualmente un rapporto di stima reciproca, ma ho capito che per la mia creatività il nuovo ambiente mi avrebbe stimolata di più».

Chiara Vincenzi lavora tuttora per A.Car edizioni (Milano), dedicandosi agli albi illustrati e collaborando per altri autori della casa editrice. Al di fuori di vincoli contrattuali, è inoltre impegnata come illustratore freelance. «Rapportarsi con i tuoi colleghi, ma anche con altre persone e che condividono una grande passione, penso sia il più bel bagaglio che ci si possa portare appresso per una crescita interiore. Lo penso anche quando mi trovo in fiera e scambio due chiacchiere con i miei futuri lettori o con genitori e ragazzi che apprezzano i miei lavori. Avviene uno scambio di mondi diversi che considero davvero magico: è l’intreccio di opinioni e idee che arrivano da un vissuto diverso dal tuo, e che ti permette di vedere la vita con altre prospettive, magari prima nemmeno considerate».

In questo cammino di crescita, nell’estate del 2015, è arrivata quasi per caso l’idea del romanzo «Ammetto che covavo da molto tempo il desiderio di scrivere una saga fantasy, anche se ancora non ne vedevo bene i contorni, trama, vicende. Praticamente nulla! – sorride Chiara – Sapevo che doveva essere un fantasy e basta, ma doveva nascere al momento giusto. Come un piccolo germoglio, avrei dovuto coltivare con cura e amore l’idea principale, finché questa non avrebbe trovato la forza per schiudersi e crescere».

Alla fine è nata Ondine: a prima vista una liceale come le altre, in realtà un’adolescente dal temperamento ribelle. Ma, soprattutto, una giovane strega che discende da una stirpe magica. Una stirpe che, come la sua stessa famiglia, si confonde tra gli umani definiti Imperfetti e che ha un’unica missione: proteggere Madre Natura.

«Come spiego sempre, per me la vera magia è quella che ci affina e lega alla Natura, alla Madre Terra consacrandoci a un’armonia universale. Una visione forse filosofica, da una che filosofica non è. Ma questo pensiero nasce da un moto impulsivo e da ciò che mi circonda, la Natura appunto, troppo spesso maltrattata e avvelenata. Il che non significa affatto che voglio fare la morale e dire come comportarsi o meno verso l’ambiente. Credo, però, che basti davvero poco per migliorare le proprie abitudini e salvaguardare questo meraviglioso Pianeta».

La Natura e la Magia Bianca fanno da filo conduttore per tutto il romanzo. Un libro in cui si intrecciano le vicende della scapestrata protagonista. Tra pozioni, erbe officinali, i buon vecchi rimedi di un tempo e le reminiscenze della cara nonna, Ondine dovrà studiare e fare tesoro di tutti gli insegnamenti ricevuti, per la sua crescita “professionale” da strega e per divenire una futura guida per l’Imperfetto stesso.

Ambientato ai giorni odierni, il romanzo si “muove” tra l’Italia e la Francia: le descrizioni si snocciolano tra vedute di mare e angoli di natura incontaminata. Si parla poi – tema per nulla facile – di adolescenza. Ondine si trova alle prese con i moti di ribellione e la scoperta dell’amore; i numerosi battibecchi con Costanza, sua personale tutrice, durante l’apprendistato a La Roche; il paragone con la bellissima Camille, sua sorella minore. Ma nel libro la giovane strega dovrà anche crescere e maturare, perché sarà costretta a confrontarsi con una realtà piuttosto oscura, dove capire di chi fidarsi per davvero non sarà così facile.

“Strega per metà – I ricordi perduti” è approdato all’interno di fiere di un certo calibro come il “Lucca Comic&Games” e ad appuntamenti dedicati all’editoria come la “Fiera del Libro di Chiari”, riscuotendo un buon successo. Per saperne di più e seguire tutti gli eventi futuri, si può comunque visitare la pagina Facebook di Chiara Vincenzi o il sito del romanzo “Strega per metà”.

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