Domani è in programma il primo dei due open day con cui l’Università degli Studi di Bergamo presenta la sua offerta ai ragazzi di quinta superiore. Vista l’affluenza registrata lo scorso anno si è deciso infatti di organizzare due appuntamenti.
«Sabato 24 marzo – spiega il professor Marco Lazzari, Pro Rettore delegato all’Orientamento – presso la Sede di via dei Caniana dedichiamo una mattinata ai dipartimenti dell’area ingegneristica, economica e giuridica».
«Sabato 7 aprile toccherà alle aree umanistiche – continua il Pro Rettore -. A maggio ve ne sarà un altro dedicato alle classi quarte. Negli ultimi anni l’offerta formativa è progressivamente aumentata: quest’anno le novità riguardano la laurea magistrale in Filosofia e la laurea magistrale in Tecnologie per la Salute. Attiviamo anche un nuovo curriculum, presso il corso di laurea in Scienze dell’Educazione, dedicato al mondo dei servizi sportivi. L’attività di orientamento non si limita agli appuntamenti con cui di fatto spalanchiamo le porte del nostro Ateneo: partecipiamo a fiere, saloni e a iniziative nelle scuole».
Per prenotare e consultare il programma visita questa pagina sul sito Internet dell’Università.
Negli ultimi anni l’Università degli Studi di Bergamo è cresciuta molto e soprattutto in direzioni molto qualificanti, un esempio è l’internazionalizzazione. «Il nostro Ateneo – afferma la dottoressa Elena Gotti, responsabile del Servizio Orientamento, Stage e Placement – si contraddistingue per una vocazione all’internazionalizzazione ed è molto elevato l’investimento che l’Ateneo fa sui servizi e sui fondi per gli studenti per permettere a un numero sempre maggiore di studenti di effettuare un’esperienza di mobilità all’estero, sia per studio che per tirocinio, sia all’interno del percorso di studi che subito dopo. È indubbio che avere effettuato un’esperienza di mobilità all’estero sia un forte agente di cambiamento e un forte agente arricchente sia dal punto di vista personale, sia dal punto di vista professionale. I dati di Almalaurea, anche delle ultime indagini, ci dicono che un’esperienza all’estero dà una percentuale superiore di successo nel trovare un’occupazione qualificata e coerente con i propri studi al termine del percorso. Quindi riassumendo, viene effettuato un investimento molto importante di energie nella ricerca di nuovi sedi estere con una coerenza rispetto ai nostri numerosi percorsi e in contemporanea c’è uno sforzo economico decisamente superiore rispetto ad altri atenei italiani nel sostenere i costi dei progetti di mobilità all’estero».