Un 28enne di Cene, titolare di una ditta di ristorazione con sede a Casnigo, è stato condannato nelle scorse settimane in primo grado ad un anno e mezzo per falso ideologico, truffa ai danni del Comune di Sarnico e turbativa d’asta.
La vicenda riguarda la gara d’appalto che il Comune di Sarnico aveva indetto nel 2014 per il servizio di ristorazione scolastica per i tre anni successivi. Parteciparono tre aziende e risultò vincitrice, in virtù del prezzo più basso, la ditta di Casnigo. Determinante fu il punteggio relativo al parametro della distanza da Sarnico. Il 28enne aveva dichiarato che la sua ditta per cucinare si sarebbe appoggiata a un ristorante di Predore, distante dalle scuole di Sarnico solo 6 chilometri.
Uno dei concorrenti che si era visto soffiare l’appalto ha però voluto vederci chiaro. Si è appostato per due volte nei pressi del locale di Predore, senza vedere uscire pasti con destinazione Sarnico. Si è così improvvisato detective, scoprendo che il mezzo utilizzato per trasportare i pasti arrivava da Casnigo e non da Predore.
È così scattata una denuncia con conseguenti controlli dell’Asl nel ristorante di Predore, dove non sono state trovate tracce della preparazione di pasti per la scuola di Sarnico. Dopo l’ispezione, anche il responsabile dell’autocontrollo interno della ditta di Casnigo ha affermato che nessun pasto veniva preparato a Predore e che la cucina era a Casnigo. Nel 2015 la ditta della Val Seriana ha cercato un posto alternativo e lo ha trovato nelle cucine delle Suore Orsoline di Predore, potendo così continuare a fornire i pasti. Il servizio dura tuttora, dopo che la società ha vinto anche la gara del 2017.
Il giudice che si è pronunciato sul caso ha stabilito che quella del ristorante di Predore fu una messinscena: i titolari diedero l’assenso alla finzione che il loro posto di cottura era a disposizione della ditta di Casnigo. Questo unicamente per poterle far vincere la gara d’appalto. Nella sentenza si riconosce anche una provvisionale di 20 mila euro alla ditta che aveva denunciato il caso e che si era costituita parte civile. Il 28enne di Cene ha rimediato anche la pena accessoria dell’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione per due anni.