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Consumo del suolo, «abbiamo un ruolo da custodi»

Tutelare, difendere, risparmiare un bene: è abbastanza comune e condivisibile. Il problema forse sta nel non attribuire la caratteristica di bene a qualcosa di cui sottovalutiamo l’importanza. È quello che succede con il suolo, bene per la cui costituzione occorrono millenni mentre a volte viene distrutto in pochi secondi. E grazie ai frutti della terra viviamo tutti noi.

Questa considerazione è uno dei temi al centro della serata che si è tenuta ieri sera a Gandino dal titolo “Oltre il consumo del suolo – per il futuro dei nostri figli”, iniziativa promossa dal Gruppo Lumen, che fa capo alla biblioteca parrocchiale, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Il Testimone, gli Amici del Museo e la Biblioteca Comunale.

Durante la serata sono intervenuto il geologo del CNR Sergio Chiesa, l’urbanista Davide Cornago e il geologo gandinese Enrico Mosconi. Moderatore: l’urbanista Giovan Maria Facchini.

«Questo è il momento di curare il territorio – ha detto Cornago – da un lato guarire le ferite più gravi (bonificare le aree inquinate, demolire le cose che hanno un assetto che ne impedisce l’uso, curare la parte ambientale) ed essere più attenti alle cose nuove che dobbiamo fare. Abbiamo parti di città che, così come sono, sono sottoutilizzate o altre che nei prossimi anni si svuoteranno. Queste sono le risorse territoriali che abbiamo e dobbiamo impiegare».

«Ci siamo ritenuti per troppo tempo padroni del creato, in realtà abbiamo un ruolo da custodi – chiude Cornago -. Non è sacralizzare il suolo, ma prendere con impegno il compito che ci è stato dato».

Un servizio verrà trasmesso questa sera all’interno del telegiornale di Antenna2 in onda alle ore 19.20 sul canale 88 del digitale terrestre.

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