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«I bambini di Selvino» e Liliana Segre per ricordare la Shoah.

Confrontarsi per riflettere, ma anche per crescere interiormente. Su questi principi tutte le classi terze dell’Istituto d’istruzione superiore “Tassara-Ghislandi” di Breno, giovedì 24 gennaio, hanno partecipato alla conferenza “Percorso di approfondimento “Storia e Memoria”, a cura di Bernardino Pasinelli, archivista originario di Fonteno.

«Dobbiamo usare il termine “Shoah” perché questa è stata una catastrofe umana. Non dobbiamo usare la parola “Olocausto” perché utilizzandola è come se dicessimo che i deportati si sono offerti al martirio e in questa situazione nessuno si è offerto», ha detto Pasinelli all’inizio dell’incontro.

Istituto d’Istruzione Superiore Tassara-Ghislandi di Breno (sede centrale)

Ricerca e analisi. Un lavoro di approfondimento, quello di Pasinelli, che lo ha portato a riordinare archivi comunali e parrocchiali, imbattendosi anche in storie come quella dei “Bambini di Selvino”, uno dei temi principali trattati nel corso dell’incontro all’Istituto Tassara – Ghislandi. «Ho curato un libro sulla persecuzione degli ebrei in Valle Camonica durante la Guerra, poi mi sono incrociato con la storia dei “Bambini di Selvino”- ha spiegato l’archivista -. Nel 2014 ho realizzato una mostra documentaria con fotografie e stralci di documenti su Sciesopoli, l’ex colonia fascista dedicata al patriota Amatore Sciesa, a Selvino, sulle Prealpi bergamasche della Val Seriana, che dal 1945 al 1948, dopo la Liberazione, è divenuta una colonia che ha ospitato più di 800 bambini ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio, i “Bambini di Selvino” appunto».

Bernardino Pasinelli durante la conferenza con gli alunni delle classi terze dell’I.I.S. Tassara-Ghislandi

Una storia, quella di questi bambini, da non dimenticare: con la colonia, in cui loro stessi, ai tempi, hanno creato una vera e propria “Repubblica dei bambini”, sono riusciti a ritrovare la voglia e la speranza di vivere. «Condividevano tutto: lo studio, la lingua ebraica, il lavoro. Sono riusciti anche a creare un loro giornalino: il “Nivenu” (termine ebraico che significa “La nostra parola”), in cui pubblicavano poesie, pensieri e le regole della colonia». Attualmente l’ex colonia di Sciesopoli è di proprietà privata ed è chiusa, ma è vincolata dal Ministero dei Beni Culturali come “bene protetto” per il suo valore storico e architettonico.

Colonia di Sciesopoli dei bambini di Selvino. Foto presa dal sito www.sciesopoli.com

La seconda tematica affrontata nella mattinata di riflessione è stata la testimonianza video di Liliana Segre, ebrea italiana sopravvissuta ad Auschwitz. Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera racconta la sua storia. Dall’espulsione a scuola alla deportazione, a soli 13 anni: dal Binario 21 della Stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. «La signora Segre vuole sottolineare i danni causati dall’indifferenza, perché secondo lei è proprio questo comportamento che ha permesso tutto ciò», ha sottolineato Bernardino Pasinelli. Dal Binario 21 è nato il “Memoriale della Shoah” di Milano, luogo testimonianza della catastrofe umana.

Il Binario 21 del Memoriale (foto da Wikipedia di Fcarbonara)

Video, foto, documenti e letture hanno caratterizzato l’intera conferenza. «Il taglio che abbiamo voluto dare a questo incontro è legato alla Shoah. L’obiettivo è di “attualizzare e sviluppare questo messaggio di rispetto delle diversità, presenti nella società odierna”, di parlarne insieme e di riprendere successivamente l’argomento nelle classi con letture ed ulteriori approfondimenti da parte dei docenti di storia», afferma Orietta Bianchi, insegnante di Storia e Italiano all’istituto di Breno.

Per l’incontro, la scuola ha richiesto la collaborazione della Commissione Scuola e Cultura dell’Anpi (Associazione Partigiani) Fiamme Verdi e Anei (Associazione ex internati) di Valle Camonica, che ha portato come ospite Bernardino Pasinelli. «Dal 2005 andiamo nelle scuole ogni anno per condividere momenti come la Giornata della Memoria, la Giornata del Ricordo, la strage di Piazza Loggia  e altri avvenimenti importanti nella storia italiana – afferma Nadia Facchini, responsabile della Commissione Scuola e Cultura dell’Anpi di Valle Camonica -. Il nostro obiettivo è proporre, negli istituti di scuola primaria e secondaria,  testimonianze che portino gli alunni a riflettere e a ragionare con la loro testa».

Molte sono le iniziative che puntualmente ogni anno, in occasione della Giornata della memoria, vengono organizzate negli istituti scolastici. Gli obiettivi sono comuni: sensibilizzare e combattere ogni pregiudizio. Solo così si potranno evitare altre tragedie, perché come afferma Primo Levi: «E’ accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo».

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