Tra pochi giorni, Ardesio ha un appuntamento con la tradizione. Giovedì 31 gennaio è il giorno della Scasada del Zenerù. Viene il momento di cacciare l’inverno e la brutta stagione a suon di campanacci (cioche, in dialetto) e di tutto quanto fa rumore. Un evento che ormai si è allargato oltre i confini del paese: negli ultimi anni hanno partecipato migliaia di persone.
Nell’antichità il 31 Gennaio era considerato momento di passaggio tra l’inverno e primavera, l’ultimo dei giorni della Merla, i più freddi dell’anno. «Ma non è solo una questione di clima. La “Scasada del Zenerù” è un rito di passaggio verso una nuova stagione anche dal punto di vista dei sentimenti e delle emozioni. Lasciarsi alle spalle il passato per guardare avanti. Il 31 gennaio è un po’ il nostro Capodanno», spiega Simone Bonetti, presidente della Pro loco, come sempre impegnata a tirare le fila dell’evento.
Quest’anno, per motivi organizzativi, non ci sarà il “Zenerù baby”, dedicato a bambini e ragazzi. La novità, domenica 27 gennaio, è la proiezione, alle 16 presso il cineteatro dell’oratorio, del film “Una Campana per Ursli”. Viene raccontata la storia di un bambino che vive nei monti dell’Engandina e che, a causa dei debiti dei genitori, per la rituale festa del Chalandamarz (simile al Zenerù) riceverà una campana troppo piccola. Ursli vivrà allora una grande avventura per recuperarne una molto più grande.
La mattina del 31 gennaio tornerà invece il “Processo al Zenerù”. Un vero e proprio dibattimento, con accusa e difesa, che vedrà protagonisti gli alunni della quinta primaria. Alla fine, verrà pronunciato il verdetto: Zenerù colpevole o innocente? Mandarlo al rogo o lasciarlo libero? Sappiamo già come andrà a finire, ma il confronto sarà comunque avvincente.
Al termine del processo, che si svolgerà nella sala consiliare del municipio, verrà presentato il gruppo ospite di questa edizione: “I Campanacci di San Mauro Forte”, dalla provincia di Matera, che porteranno ad Ardesio il loro rito tradizionale. Durante tutta la giornata, in piazza Moretto, sarà inoltre allestita l’installazione “Un cielo di campane”: un’infinità di campanacci appesi e l’esibizione del maestro campanaro Mario Valenzano.
La sera, infine, l’appuntamento con la tradizione. Naturalmente, declinata in modo inedito. La “Scasada del Zenerù”, infatti, ogni anno ha un tema, ideato da Flaminio Beretta. Rappresentato sulla cartolina celebrativa, è anche riassunto in una filastrocca in dialetto: “Dessèt, desdòt, desnöf lè tròp…/e sicome so ècc e gòp/è pèr dèpiö so gnit a sòp/parte è ‘ndo co l’autostop”.
Significa che, ormai vecchio, gobbo e pure zoppo, Zenerù vuole provare a scappare in autostop per fare il giro del mondo. Gli ardesiani, però, lo cattureranno e lo accompagneranno in corteo lungo le vie del centro per condurlo al rogo. Ritrovo alle 20 nella località Ponte Rino (largo A. Volta) per la partenza del corteo. Seguirà il falò, non mancheranno frittelle e vin brulé per tutti. Info: www.viviardesio.it