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Clusone, adottato il pii Rezzara, ma le minoranze lasciano l’aula

Turbolenta seduta di consiglio comunale ieri sera a Clusone. I quattro consiglieri di minoranza, sul punto dedicato all’adozione del programma integrato d’intervento Rezzara hanno abbandonato l’aula.

Dopo il dibattito, la minoranza ha chiesto alla maggioranza di ritirare il punto per dare più tempo ai consiglieri di maggioranza di valutare il progetto, “particolarmente complesso”, in relazione alle considerazioni fatte in aula. Il pii Rezzara era stato presentato 8 giorni prima in commissione.

Come cambierà l’area del Rezzara

Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione di parte dell’ex scuola privata, immobile che sarà riconvertito in appartamenti (46 unità abitative, principalmente monolocali e bilocali), la chiesa e la sottostante sale riunioni saranno invece trasformate in un centro benessere e sala conferenze, mentre la casa vacanze delle suore sarà destinata ad uso alberghiero (si prevede una struttura ricettiva da circa 40 camere). Verranno realizzati inoltre circa 110 posti auto al coperto, su due livelli. Secondo gli accordi, il privato avrà dieci anni di tempo per sviluppare la proposta, ma già all’approvazione del programma integrato d’intervento destinerà 200.000 euro come standard qualitativo al Comune, indipendentemente dalla riuscita del progetto. Per il Comune sono previsti alcuni parcheggi sul perimetro esterno (in via Trieste) e la destinazione pubblica della piazza che si verrà a creare.

Le reazioni delle minoranze

«Dov’è l’interesse per il Comune – ha chiesto il consigliere Francesco Moioli di SiAmo Clusone -? Si passa dal benessere culturale a quello corporale: si parla di sostituire la chiesa con una sorta di spa. Da scolastico a quello residenziale, con la trasformazione della scuola e aggiunta di volumi per ottenere un prodotto finale vendibile».

Un prospetto sul possibile sviluppo dei volumi

«Ci sono diversi aspetti – ha affermato Laura Poletti di Clusone nel Cuore – che avevano bisogno un approfondimento e la stessa commissione non è stata in grado di esprimere un parere. Abbiamo perplessità sull’interesse pubblico sulla piazza, che credo serva più al privato. Lo stesso vale per la destinazione pubblica della spa e della sala conferenze» .

«Si tratta di un intervento di notevole impatto – ha detto il capogruppo di Clusone Viva Massimo Morstabilini -. 14.000 metri cubi di residenziale e 13.000 di alberghiero: non è una cosa da poco in quell’area della cittadina. Aumentando l’offerta ci saranno ripercussioni anche sul valore immobiliare delle abitazioni. Se poi parliamo di opportunità, al momento a Clusone ci sono già diverse concessioni, sia per quello che riguarda il residenziale, sia l’alberghiero. Al momento a Clusone non manca la possibilità di realizzare un albergo, ma la domanda. Inoltre il valore dello standard qualitativo per il Comune: per un’operazione del genere i valori dovrebbero essere ben superiori a 200.000 euro».

L’abbandono dell’aula

I consiglieri di minoranza, preso atto del mancato rinvio del punto, uno dopo l’altro hanno abbandonato l’aula. Per primo il consigliere Francesco Moioli. «Mi sembra di essere tornato – ha detto Moioli – ai tempi dell’amministrazione Giudici e in particolare all’approvazione del pii dell’ex Mirage, quando abbandonai l’aula in segno di protesta».

«Quello che sta succedendo questa sera è senza precedenti e gravissimo»: ha dichiarato uscendo Morstabilini. Laura Poletti ha affermato: «Anche io abbandono l’aula (ndr. non era mai successo). Per l’ennesima volta non sono state fornite le risposte alle domande e se 8 giorni fa in commissione non c’erano le premesse per esprimere un parere, ben che meno ci sono oggi per adottare il pii».

L’aula vuota senza le minoranze
La valutazione della maggioranza

«Nelle valutazioni – ha detto l’assessore Simone Poletti – bisogna considerare che si parla per prima cosa di un’area al momento vuota. Possiamo incamerare subito 200.000 euro, indipendentemente dall’esito del progetto del privato. Avremo inoltre una nuova piazza e potremo convenzionare la spa e la sala conferenze».

«L’abbandono dell’aula delle minoranza – ha affermato il primo cittadino Paolo Olini – mi ricorda qualcuno che da giovane consigliere di minoranza, ogni tanto non avendo argomenti e la capacità di capire cosa porta all’attenzione la maggioranza, abbandonava l’aula. Questa volta il consiglio comunale ha dato un’altra volta esiti importanti, frutto di un lavoro fatto veramente da un gruppo coeso, da una maggioranza unita e quindi siamo certi che gli argomenti di questa sera possano avere una ricaduta importante per il territorio».

«Conoscendo la provincia di Bergamo e il mondo economico – ha aggiunto Olini -, questa sera siamo usciti dall’aula con tre piani integrati. C’è la volontà di qualcuno di potere mettere a disposizione risorse per operazioni nella città di Clusone. Si è parlato del pii Savoldelli, andato definitivamente in approvazione. Ci siamo occupati del pii Rezzara, un progetto che mi ha visto impegnato dal 2014, una situazione complicata e non facile da seguire. E poi il piano Tacchini. Devo dire grazie a maggioranza e agli uffici. Spiace che a volte viene recepito poco il lavoro che viene fatto. A noi interessa continuare a fare delle scelte per il territorio, scelte per chi crede in questa città».

«Pensando alla vocazione turistica di Clusone – chiude il primo cittadino -, abbiamo chiesto al privato di valorizzare la ricettività alberghiera. Continuiamo a pensare di vivere in una città turistica che ha bisogno di ricettività. Ci sono già possibili soluzioni per chi volesse realizzare una struttura alberghiera, mi auguro che prima o poi qualcuno possa condividere con noi, anche grazie agli incontri a cui prendiamo parte, l’idea che Clusone meriti di avere una serie di strutture alberghiere».

Gli altri progetti approvati

Con l’adozione del piano di recupero Tacchini si prevede la demolizione di alcuni edifici in un’area posta su viale Gusmini, con l’interramento della volumetria sui tre lati di circa 250 metri quadrati con affaccio sulla strada. Troveranno spazio negozi e uffici. Standard sul piatto: un marciapiede su via Verdi e posti auto.

L’approvazione del pii Savoldelli permetterà invece la demolizione di un immobile artigianale e commerciale nei pressi della rotatoria di via Brescia e la sua ricostruzione, perdendo parte della capacità edificatoria, mantenendo la sola destinazione commerciale.

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