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Calegari presidente della Comunità Montana. Forte spaccatura tra i sindaci

“I comuni che non mi hanno appoggiato non abbiano timori perché la Comunità Montana, com’è stato detto questa sera, va da Valbondione fino a Ranica e noi con il nostro lavoro prenderemo in considerazione tutte le esigenze da Valbondione fino a Ranica”: questa la prima dichiarazione di Giampiero Calegari appena eletto alla guida della Comunità Montana della Valle Seriana.

Parole che arrivano dopo un’accesa discussione e una votazione che ha messo in evidenza una spaccatura che si è incuneata tra gli amministratori della Valle.

In apertura dell’assemblea sono state presentate le candidature e i programmi di Giampiero Calegari (sindaco di Gorno) e Danilo Cominelli (sindaco di Parre e presidente uscente).

Calegari presenta il suo programma

Ormai evidente la divisione, durante la discussione dai sostenitori di Cominelli a più riprese è stato richiesto un rinvio strategico per cercare di lavorare a un progetto unitario “più attento ai territori che alle logiche della politica”.

È stato chiesto di rimandare la votazione anche per motivazioni legate al metodo. Il sindaco di Ardesio Yvan Caccia in particolare, dopo avere indicato l’assenza di quote rosa nella giunta proposta da Calegari, si è soffermato sulla modalità con cui sono state raccolte le rinunce delle donne, comunicazioni con cui di fatto il sindaco di Gorno ha potuto avanzare, secondo quanto prevede la procedura, solo nomi di uomini. Secondo Caccia andavano usati metodi più formali di semplici e-mail e coinvolte non solo le amministrazioni guidate da prime cittadine.

Le proposte di rinvio sono state entrambe bocciate e alla fine si è proceduto con l’elezione del presidente.

I 38 rappresentanti della Valle Seriana si sono così espressi.

21 gli amministratori a sostegno di Calegari: Albino, Aviatico, Casnigo, Colzate, Fiorano al Serio, Fino del Monte, Gandino, Gazzaniga, Gorno, Gromo, Leffe, Nembro, Peia, Ponte Nossa, Pradalunga, Premolo, Ranica, Selvino, Vertova e Valgoglio e Villa di Serio.

16 di Cominelli: Ardesio, Alzano Lombardo, Castione della Presolana, Cene, Cerete, Cazzano Sant’Andrea, Clusone, Gandellino, Onore, Oltressenda Alta, Parre, Piario, Rovetta, Songavazzo, Valbondione e Villa d’Ogna.

Astenuto il Commissario prefettizio di Oneta.

Le reazioni non si sono fatte attendere.
Dopo il breve discorso di Calegari sono seguite la votazione per la carica di presidente dell’assemblea e del vice presidente della Comunità Montana. La lista di Calegari ha proposto come presidente dell’assemblea il sindaco di Casnigo Enzo Poli, mentre in virtù della possibile apertura palesata durante la discussione da parte della maggioranza a sostegno di Calegari, l’altra compagine ha proposto invece il sindaco di Piario Pietro Visini. Dopo un’interruzione dei lavori, la maggioranza ha comunicato di nuovo di essere per la candidatura di Poli. Gli amministratori pro Cominelli hanno quindi chiesto e ottenuto un’interruzione per decidere e dopo un minuto è rientrato solo il sindaco di Ardesio Yvan Caccia che ha comunicato che “in assenza di aperture” il gruppo non avrebbe partecipato alla votazione lasciando a questo punto le cariche in votazione alla maggioranza.

I sindaci pro Calegari rimasti in aula

Enzo Poli è stato così eletto presidente dell’assemblea, mentre vice-presidente dell’Ente Silvia Bosio (sindaca di Peia). Le nomine con la ripartizione delle deleghe degli assessori sono attese nella prossima assemblea.

I lavori si sono chiusi con in sala i sindaci pro Calegari, la prima cittadina di Gandellino in funzione di presidente di assemblea durante la fase elettiva e il commissario prefettizio di Oneta (che non ha abbandonato l’aula “in segno di rispetto dell’assemblea”).

“La discussione è stata accesa – ha commentato Danilo Cominelli dopo la seduta -. La Comunità Montana risulta spaccata in due. Nel nostro gruppo ci sono soprattutto adesioni di amministratori dell’Alta Valle Seriana. Nell’altra ci sono più rappresentanti della Media e Bassa Valle. Esco da un mandato in cui 38 sindaci sostenevano la mia lista, ora siamo davanti a una situazione surreale. Abbiamo chiesto più volte la sospensione dell’assemblea per trovare un accordo. Noi volevamo più tempo con cui trovare una soluzione diversa. Ci sembrava doveroso avere almeno il presidente di assemblea, anche questa opzione non è stata accettata e se questa è l’apertura: non ci siamo sentiti di restare in aula. Ho sempre cercato di lavorare su una logica legata alla rappresentanza del territorio. Forse hanno deciso consiglieri regionali afferenti a Pd e Forza Italia di fare un’azione di forza sulla Valle Seriana, quindi non posso che essere rammaricato di questo. Faremo una minoranza, anche costruttiva, ma degna di essere chiamata tale”.

“Sono emozionato – ha commentato Calegari -, dopo tanti anni torno a ricoprire questo ruolo. È stata un’assemblea difficile, ma faremo di tutto affinché l’ente sia unico e lavori per la soluzione dei problemi di ogni comune. Rispetto alla richiesta dei rinvii abbiamo deciso di andare avanti proprio per via del fatto che lavoreremo per tutti. Sarà una comunità montana unica, non sono due comunità montane distinte”. Le premesse non sembrano tuttavia essere rosee. “Avevamo già preso accordi. Avevamo dato aperture, aperture rigettate. Cercheremo comunque di lavorare per tutti”. E le interferenze della politica? “Questa è una domanda che va posta eventualmente a chi ha fatto queste interferenze, non a me sicuramente”.

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