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Alpeggiatori e rifugisti premiati in montagna dal Consiglio regionale

In cordata sulle Orobie: una delegazione del Consiglio regionale della Lombardia, giovedì 12 settembre, ha voluto riconoscere da vicino il grande valore e l’importanza di alpeggiatori e rifugisti. Una giornata per promuovere e valorizzare i territori montani e sostenere la gente che in montagna vive e lavora, promossa dal Cai di Bergamo e dal suo presidente Paolo Valoti nell’ambito del progetto “Save the Mountains”. 

«Ho incontrato persone animate da grande passione e di straordinaria umanità – ha sottolineato in chiusura di giornata il presidente del Consiglio regionale lombardo Alessandro Fermi -. Regione Lombardia e il Consiglio regionale sono e saranno sempre più attenti e vicini a queste realtà, e non a caso in questa legislatura abbiamo istituito sia un Assessorato specifico alla Montagna che una Commissione speciale focalizzata sulle tematiche montane. Ora parte un percorso di ascolto e confronto istituzionale concreto con tutte le realtà che in montagna vivono, la frequentano e la amano, consapevoli che è nostro obiettivo e dovere garantire un futuro alle nostre “sentinelle” montane, a cominciare soprattutto dagli alpeggi e dai rifugi alpini».

È stato lo stesso Fermi a guidare la cordata istituzionale del Pirellone dai 1.906 metri della Malga Demignone, a Teglio in Valtellina, fino al Rifugio Nani Tagliaferri, in Val di Scalve, che con i suoi 2.378 metri è il più alto delle Orobie. In cordata anche i consiglieri segretari dell’Ufficio di presidenza Giovanni Malanchini e Dario Violi, ai quali al rifugio si è aggiunto il consigliere regionale Paolo Franco.

Alla Malga Demignone, ad accogliere la delegazione istituzionale, di cui facevano parte anche rappresentanti della Comunità montana e della provincia di Bergamo, sono stati il malgaro Pierulì con i suoi aiutanti, Guido Arrondini di 76 anni e Achille Pedrocchi di 83, intenti a preparare burro e formaggio. Per loro sono gli ultimi giorni di permanenza in quota nella Valle del Belviso, dove domenica scorsa è già scesa la neve: nei prossimi giorni cominceranno a scendere con la loro mandria, circa 35 tra vacche brune alpine da latte e manzette. L’alpeggiatore ha già provveduto a sistemare da solo la strada mulattiera per agevolare la discesa degli animali, e ha eseguito significativi interventi di ripristino dei sentieri per rendere possibile lo spostamento del latte in alpeggio.

Di “stagione particolarmente positiva” ha parlato Francesco “Cesco” Tagliaferri, storico gestore dell’omonimo rifugio situato in una conca che d’inverno si riempie di neve e dove il manto spesso sommerge il rifugio. Molto conosciuto, Francesco Tagliaferri ha ricordato l’importanza e il ruolo dei rifugisti non solo in termini di ricovero e servizio, ma anche e soprattutto di primo soccorso nel caso di incidenti o necessità per gli escursionisti.

Presidente e consiglieri hanno voluto simbolicamente premiare alpeggiatori e rifugisti consegnando loro un gagliardetto del Consiglio regionale, così da testimoniare la presenza e la vicinanza in quota dell’istituzione regionale. Al Rifugio Tagliaferri i partecipanti all’iniziativa hanno quindi sottoscritto un impegno formale a sostenere e tutelare i presidi montani e la gente di montagna, raccogliendo così l’invito del presidente del Cai bergamasco Paolo Valoti. 

«Con i kit degli ambasciatori delle montagne, tuttora in distribuzione al Palamonti nella sede del Cai di Bergamo – ha ricordato Valoti – abbiamo raccolto già 10 mila euro che serviranno, attraverso uno specifico bando, a sostenere i giovani in attività imprenditoriali alpine, consapevoli dell’importanza e della necessità di favorire e assicurare il ricambio generazionale».

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