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Coronavirus, la Regione: no a nuove zone rosse

Oggi in Regione si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto sul coronavirus, otto giorni dopo il primo contagio in Lombardia. 

L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha spiegato che attualmente in regione sono stati effettuati 4835 tamponi, di questi il 75% è risultato negativo, l’11% positivo, il 14% si sta ancora processando. 531 le persone positive, 235 di queste sono state ricoverate, 85 in terapia intensiva. In provincia di Bergamo le persone risultate positive sono 72.

Per il 90% dei pazienti le cose si risolvono facilmente. Nel restante 10% dei casi – soprattutto se anziani o con un quadro clinico compromesso – è richiesto il passaggio in terapia intensiva. I decessi sono stati 14, pazienti con uno stato di salute purtroppo già compromesso. 

«Gli ospedali di Codogno, Lodi, Cremona e Alzano hanno dovuto affrontare situazioni emergenziali sia per l’elevato numero di casi sia perché l’11% delle positività riguarda operatori sanitari», ha detto Gallera.

L’assessore ha poi aggiunto che serve un ulteriore sforzo per arginare la diffusione del virus. Per questo la proposta della Regione è quella di mantenere per un’altra settimana le misure già attuate in questi giorni. È stato chiesto di prolungare per altri sette giorni anche la sospensione delle lezioni. La Regione propone la possibilità di seguire le lezioni online per gli istituti attrezzati a farlo. Gli insegnanti potrebbero dunque recarsi a scuola. Ma sarà il Governo a decidere. 

Gallera ha anche chiarito che non ci saranno altre zone rosse. Quindi per il momento non è previsto di introdurre nell’area di Alzano le misure attualmente in vigore nel lodigiano.

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