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A Montisola ancora qualcuno che non sta a casa

L’ultimo decreto del 25 marzo ha inasprito ulteriormente le restrizioni volte al contenimento del Coronavirus, sottolineando e ribadendo l’importanza di restare a casa. Nella perla del Lago d’Iseo, non tutti sembrano aver però capito l’indicazione di #stareacasa.

A confermare questa tendenza, lo stesso primo cittadino, Fiorello Turla, che, ieri mattina ha pubblicato sul proprio profilo Facebook, una lettera dedicata ai suoi concittadini. Il sindaco ha ricordato i tre decessi avvenuti nella settimana, con la speranza che l’elenco non si allunghi e mostrando vicinanza alle famiglie che stanno subendo questi lutti. «Ora ci vuole forza per andare avanti – ha scritto Fiorello Turla – i casi di positività sono destinati ad aumentare. Ecco perché non si deve abbassare la guardia, dobbiamo ancora vedere il picco e sperare che cominci a diminuire».

Il primo cittadino ha portato all’attenzione dei Montisolani il fatto che «quasi tutti stanno osservando le misure di limitazione al contagio in atto. Ma ci sono ancora persone che non hanno capito che non c’è altra scelta che stare a casa»; rammentando nuovamente che il permesso per uscire è concepito solo per fare la spesa o per esigenze imprescindibili e solo una persona per nucleo famigliare. Tassativamente devono invece restare a casa tutti i famigliari in quarantena e quelli che hanno un parente con sintomi di febbre.

Il sindaco ha poi volto un pensiero anche ai concittadini ricoverati, dando la notizia che «stanno meglio e che sono sulla via della guarigione».

La lettera si è infine conclusa con un messaggio di fede del primo cittadino: «Il gonfalone del Comune è al Santuario della Madonna della Ceriola con la preghiera da parte di tutti che ci protegga e fermi il contagio come in occasione dell’epidemia del colera. La fede e la venerazione dei Montisolani per la nostra Madonna è grande. Speriamo che ascolti le nostre preghiere».

 

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