FeaturedNotizie

Appello ai Comuni: «Magazzini sociali per far fronte alla crisi»

Siamo tutti concentrati, giustamente, sull’emergenza sanitaria. Ma sta emergendo forte anche la questione economica. Ci sono già tante famiglie in difficoltà. Lo ha messo in evidenza anche il presidente nazionale dell’Anci (l’associazione nazionale dei Comuni) Antonio Decaro.

Ieri (sabato 28 marzo) il Governo ha dato una prima risposta annunciando che verranno messi a disposizione buoni spesa, ma anche cibo e beni di prima necessità per chi ne ha più bisogno. «C’è tanta gente che soffre», ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il premier ha firmato un altro decreto per anticipare 4,3 miliardi di euro al Fondo di solidarietà comunale. Le risorse che dovevano arrivare a maggio entreranno in anticipo nelle casse dei Comuni.

Ma c’è chi chiede di cominciare a muoversi per tempo anche a livello locale. Come Virgilio Venezia, coordinatore della lista civica “Nuovo Corso” e candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative a Fiorano al Serio. «L’emergenza coronavirus, oltre le vittime del contagio lascerà sul campo le vittime della crisi economica che si abbatterà presto su di noi – sottolinea Venezia -. Le soluzioni a livello nazionale ed internazionale potranno essere anche le più efficaci, ma avranno bisogno di un tempo minimo per poter dare i loro effetti».

«Ecco perché – prosegue Venezia – fin da subito le istituzioni più prossime ai cittadini, ovvero le amministrazioni locali, dovrebbero attivarsi e compiere uno sforzo per mettere in campo iniziative atte ad arginare il più possibile i disagi che molte persone si troveranno ad affrontare».

«Ovviamente non è pensabile che i piccoli comuni come Fiorano, Colzate, Vertova, Cene o Gazzaniga possano organizzarsi da soli – prosegue il coordinatore di “Nuovo Corso” -. Ecco perché vorrei lanciare un appello affinché tutti gli enti sopra citati, comincino fin da subito ad intraprendere un percorso comune per organizzare magazzini sociali dove approvvigionare beni di prima necessità da distribuire alle persone che avendo perso il lavoro e in attesa dei sussidi non riescano a far fronte ai bisogni quotidiani, rimodulare le tasse locali  e verificare la possibilità di attivare una tassa di scopo per poter dare risorse per contribuire in modo più incisivo al pagamento di bollette, affitti e mutui». 

«È uno sforzo immane, che deve coinvolgere tutti, amministrazioni, aziende locali e cittadini che invece riusciranno ad uscire il più possibile indenni da questa situazione», conclude Venezia.

Condividi su:
Categorie: Featured, Notizie

Continua a leggere

«La carità pelosa di Roma: circa 6 euro a testa di aiuto»
Val Seriana, proseguono le sanificazioni con i militari russi