A diversi sindaci bergamaschi non sono piaciute le ultime decisioni del Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico e sociale.
Tra chi ha espresso il proprio disappunto c’è anche il sindaco di Castione della Presolana, Angelo Migliorati, che su Facebook ha pubblicato un post dal titolo significativo: “La carità pelosa di Roma”.
«Ho dovuto leggere e rileggere il decreto con cui il Governo stanzia gli aiuti alle famiglie per l’ emergenza coronavirus scrive Migliorati -. È un provvedimento nazionale, che stanzia le risorse su tutta l’ Italia, senza alcuna distinzione. Ai Comuni come il nostro, spetta una somma di 20.000 euro sul fondo di solidarietà. Circa 6 euro a testa di aiuto… Lo stesso fondo di solidarietà a cui noi versiamo 2 milioni e 400 mila euro ogni anno…».
«Credo proprio che non ci siamo per nulla, che non si vuole avere percezione di che cosa ha bisogno la Valle Seriana – prosegue Migliorati -. Lasciamo stare oggi le difficoltà del sistema sanitario che stiamo subendo. Lasciamo stare i dati farlocchi della protezione civile (a Castione ad oggi abbiamo ufficialmente 29 persone positive, 1 defunto per coronavirus e 5 persone in isolamento. Stiamo tutti bene per lo Stato). Lasciamo stare anche il fatto che le zone rosse sono state istituite dalle Regioni in Emilia Romagna, in Lazio, in Campania e finanche in Sicilia, ma ovviamente non in Val Seriana».
Migliorati incalza: «Ma ci si vuole rendere conto che oltre ai tanti morti reali che la Valle Seriana sta avendo, quelli che sopravvivono a questa epidemia, rischiano di morire di fame dopo? Ci si rende conto che nella Valle delle partite Iva saranno tante le aziende che salteranno, gli artigiani che falliranno, le famiglie in ginocchio? È mai possibile che i nostri Comuni, così duramente colpiti dal coronavirus, vengano considerati allo stesso modo del Comune Pino Siculo? (nome inventato per non offendere nessuno)».
Quindi un appello: «Sveglia politici bergamaschi, consiglieri regionali, assessori regionali, parlamentari, viceministri all’Economia che rappresentate Bergamo! Smettiamola di dirci “möla mia”, “tegn dūr”, “an se bergamasc” ed una volta tanto PRETENDIAMO che lo Stato ci aiuti!».
Anche il sindaco di Vilminore di Scalve (e presidente della Comunità montana di Scalve) Pietro Orrù è intervenuto in merito alle ultime misure del Governo. «Ho ascoltato il discorso del Premier Conte di ieri sera con molta attenzione – scrive su Facebook – e inizialmente mi sono detto che finalmente è stato riconosciuto il lavoro dei Sindaci, soprattutto di chi rappresenta le comunità della Provincia di Bergamo e Brescia, che da settimane è in prima linea per coordinare e dirigere tutte le attività di soccorso della Croce Rossa e della Protezione Civile oltre che per dare assistenza diretta ai propri concittadini; poi man mano che il discorso continuava ho perso il sorriso e mi sono reso conto dell’ennesima presa per il fondoschiena (Sindaci Sentinella 😥), dello scaricabarile senza precedenti, perché d’ora in avanti se la gente non avrà da mangiare sarà colpa dei Sindaci che non avranno fatto la spesa a tutti, visto che il Governo ci ha messo i soldi».
«Voglio riportare semplicemente le cifre (le conclusioni le lascio a Voi) – aggiunge Orrù -, dovreste sapere che preferisco lavorare per darvi servizi, ma per correttezza e anche a fronte delle telefonate e dei messaggi già ricevuti da ieri sera, ci tengo a specificare che ai nostri Comuni spetteranno 20.000 euro (annuncio TV) anzi per la precisione a Vilminore saranno 8.243,01 euro (somma realmente erogata); considerate anche che questa somma non è nient’altro che un ANTICIPO sulle somme che avremmo dovuto ricevere comunque in funzione del Fondo di Solidarietà (soldi già nostri – presi dalle nostre tasse – che versiamo a Roma e che solo in minima parte ci vengono restituiti). Faremo come sempre del nostro meglio ma la situazione è ancora più dura di quella che immaginavamo qualche settimana fa. Serve e soprattutto MERITA ben altro la nostra gente!».