Proseguono senza sostai i controlli da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Bergamo per garantire il rispetto di quanto previsto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo.
I carabinieri si sono concentrati all’interno dei centri abitati e lungo le principali arterie stradali extraurbane. Sono stati controllati oltre 600 veicoli per un totale di circa 1000 persone, le cui autodichiarazioni, successivamente sottoposte ad attenta verifica, hanno fatto scattare 82 denunce ai sensi dell’art 650 del codice penale, per l’inosservanza di un provvedimento di un’autorità, che prevede la pena dell’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro. Le denunce nei confronti di persone che hanno fornito delle informazioni non esatte o comunque non sufficienti a giustificare la propria mobilità e, talvolta, dando giustificazioni alquanto fantasiose o non corrispondenti al vero, ciò ha comportato l’ulteriore denuncia per 4 soggetti ai sensi dell’art. 495 del Codice Penale ovvero “falsa attestazione ad un pubblico Ufficiale” per il quale è prevista la pena della reclusione da uno a sei anni.
In particolare nel territorio della Compagnia di Bergamo, un imprenditore si è recato in banca del centro al solo fine di ottenere un estratto conto, operazione che avrebbe potuto effettuare semplicemente “on line” e senza alcuna reale necessità. Nel territorio della Compagnia di Treviglio si è distinto un disoccupato trentanovenne che controllato a Zingonia, fuori dal proprio comune di residenza ha dato come motivazione dello spostamento la ricerca di sesso mercenario.
Nel territorio della Compagnia di Zogno, 4 giovani residenti in altri comuni si aggiravano per le vie del centro cittadino al solo fine di far volantinaggio, e nel comune di Villa d’Almé un kebabbaro aveva mantenuto aperto l’esercizio commerciale come se nulla fosse. Nel territorio della Compagnia di Clusone due amici poco più che ventenni sono stati colti sul fatto mentre giocavano a tennis. Mentre una casalinga cinquantenne è stata denunciata ai sensi dell’articolo 452 del codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica) perché si trovava fuori casa nonostante fosse sottoposta al regime di isolamento cautelativo.
I carabinieri evidenziano la loro continua vicinanza e sostegno alla popolazione soprattutto nei piccoli centri abitati, dove molti cittadini soprattutto anziani si sono rivolti alle stazioni dell’Arma per avere delucidazioni sulle recenti disposizioni normative inerenti il coronavirus, esprimere dubbi o anche solo per essere rassicurati. Emblematico l’intervento a favore di un signore anziano non autosufficiente in Val Serina, per il quale i Carabinieri si sono prodigati per garantire i necessari servizi di supporto.