Notizie

Coronavirus, la situazione delicata delle case di riposo

Non sono solo gli ospedali a vivere condizioni di difficoltà nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Fp e Spi di Bergamo, sindacati della funzione pubblica e dei pensionati della Cgil, rilevano che da qualche giorno stanno ricevendo segnalazioni di situazioni di affanno nelle case di riposo della provincia. 

Le Rsa sul territorio sono 65 per un totale di 6048 posti letto e occupano circa 4300 lavoratori impiegati nell’assistenza diretta agli ospiti. «Abbiamo registrato una gestione dell’emergenza e un’applicazione delle disposizioni Ats partita troppo tardivamente in diverse strutture», commentano Roberto Rossi, segretario generale della Fp-CgilL, e Augusta Passera, segretaria generale dello Spi-Cgil di Bergamo.

«Tra il personale addetto all’assistenza, cioè Asa e Oss, ma anche tra infermieri, medici, fisioterapisti e animatori cresce il contagio. Riteniamo corretto, seppur impegnativo, limitare il più possibile l’accesso dei parenti nelle strutture: è vitale far rispettare questa limitazione. Chiediamo, inoltre, una stretta sorveglianza sanitaria per il personale e per gli ospiti di queste strutture, la fornitura di tutti i dispositivi di protezione individuale e l’applicazione di procedure e disposizioni predisposte da Ats, Regione Lombardia e Ministero della Salute. Questi lavoratori e questi ospiti non possono essere considerati di serie B. Auspichiamo che ciascuno svolga la propria parte, direzioni delle fondazioni comprese, a tutela del personale, per famigliari e ospiti delle strutture».

Per capire com’è la situazione in Val Seriana, abbiamo contattato Cesare Maffeis, direttore sanitario di diverse Rsa sul nostro territorio. «Abbiamo chiuso l’accesso ai visitatori e chiesto pazienza ai parenti che potevano essere una delle prime cause di ingresso del virus, così da mettere in sicurezza soprattutto gli ospiti – spiega -. Fino ad oggi, situazioni epidemiche forti non ne abbiamo. Almeno in Val Seriana da questo punto di vista siamo abbastanza tranquilli. Certo, stiamo ancora facendo i conti con l’influenza che colpisce sia ospiti che operatori. A tutto questo si aggiunge poi la paura che serpeggia». 

Proprio a causa di questa situazione, la prossima settimana il centro diurno della Fondazione “Sant’Andrea” di Clusone rimarrà chiuso.

Condividi su:

Continua a leggere

Coronavirus, il punto della situazione in Bergamasca
Antenna 2 Tg 06 03 2020