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«Rimborsi degli abbonamenti, servono norme specifiche»

Da oltre un mese (per gli studenti anche di più), a causa dell’emergenza Coronavirus, migliaia di pendolari e viaggiatori bergamaschi sono costretti a casa e, inevitabilmente, non stanno sfruttando l’abbonamento acquistato per viaggiare su autobus, tram e treno. Tutti si aspettano un rimborso per il servizio non utilizzato, ma mancano norme specifiche.

Sulla questione interviene Adiconsum Bergamo. L’associazione dei consumatori sottolinea che finora non sono state fornite informazioni da parte delle Autorità regionali, «restano quindi in vigore le regole che disciplinano indennizzi e rimborsi dei titoli di viaggio, anche con forme di applicazione diversa ma sempre nella logica della massima tutela dei diritti dei viaggiatori. Le regole vigenti sono contenute nel Regolamento tariffario regionale n.4/2014 e nelle “Carte della Mobilità” che ogni Azienda di trasporto è tenuta a adottare».

«È auspicabile – osserva Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo – che venga emanata una specifica norma valida a livello regionale o nazionale, e in particolare che si stabilisca il prolungamento degli abbonamenti per la parte residua di validità, che potrà essere usufruita a decorrere dal termine delle misure di limitazione della circolazione delle persone. È anche auspicabile che una decisione generale venga presa prevedendo il rimborso automatico, senza lasciare al singolo la richiesta di risarcimento».

Per gli abbonamenti annuali, al momento, ai sensi del Regolamento regionale, i viaggiatori possono chiedere il rimborso di tutte le mensilità non godute, da quantificare detraendo dal costo dell’abbonamento quello dei singoli mesi usufruiti. L’articolo  31 del regolamento, infatti, prevede il «riconoscimento del rimborso per gli abbonamenti annuali, in misura pari al 100% della differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo dovuto per uno o più abbonamenti mensili corrispondenti per il periodo di avvenuta utilizzazione».

Per gli abbonamenti mensili è possibile chiedere il rimborso rivolgendosi alle società presso le cui rivendite si è acquistato il titolo di viaggio. «Far coincidere le esigenze delle aziende con quelle dei viaggiatori diventa difficile – conclude Busi -, ma non è pensabile che a pagare siano solo i viaggiatori. Quindi ci aspettiamo delle proposte da parte di Sab, Atb e Trenord».

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