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Casnigo, al cimitero il ricordo di don Giuseppe Berardelli

La comunità di Casnigo ha ricordato ieri (martedì 23 giugno) il suo arciprete don Giuseppe Berardelli, scomparso a metà marzo nel pieno dell’emergenza Covid.

Al cimitero è stata celebrata una messa, presieduta dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi.

Erano presenti il sindaco Enzo Poli, i rappresentanti di tutte le associazioni del paese e tante persone del paese. Il ricordo di don Giuseppe è stato affidato a don Manuel Valentini, già al suo fianco come diacono e oggi curato a Gandino. Lo riportiamo di seguito.

«Nato a Fonteno il 21 agosto 1947 da Angelo Berardelli e Virginia Pasinelli, famiglia semplice ma di forte fede nel Signore. Si trasferiscono come famiglia a Brembo di Dalmine dove con l’aiuto del fratello Massimo costruiscono la casa di famiglia.

Don Giuseppe entra in seminario e dopo gli studi teologici viene ordinato il 30 giugno 1973 dal Vescovo Clemente Gaddi. Diplomatosi in Scienze Sociali e in Pastorale. I primi anni del suo ministero li svolge nella parrocchia di San Giuseppe in città dal 1973 al 1976 come coadiutore parrocchiale. Dal 1976 al 1984 come coadiutore/curato di Calolzio. Il 1984 viene nominato parroco di Gaverina, dove svolgerà il suo ministero fino al 1993. Ha una particolare venerazione per il Santuario della Madonna della neve, dove contribuirà al suo restauro. Negli anni di Gaverina viene raggiunto dal Fratello Massimo e dalla Mamma Virginia che con semplicità e nel nascondimento sempre lo hanno aiutato nelle faccende di casa e della cura della parrocchia.

Don Giuseppe Berardelli

Nel 1993 viene nominato Prevosto della chiesa di Fiorano al Serio fino al 2006. Dove si prodiga in particolar modo alla pastorale giovanile, all’oratorio, e dove ha la grazia di accompagnare all’ordinazione sacerdotale un suo ragazzo don Matteo. È in quegli anni che fa richiesta al seminario di poter accogliere in parrocchia, per l’aiuto pastorale, i seminaristi in formazione che saranno per lui una fonte di gioia e verso i quali ha sempre riservato un affetto particolare di padre buono e fiducioso.

Viene poi nominato Arciprete plebano di Casnigo dal 2006 fino ad oggi. Dove vive gli anni più intensi della sua vita, nella comunità parrocchiale che lo vede protagonista della costruzione dell’Oratorio, sua croce e sua delizia. Ha amato la sua comunità, in particolare i suoi ammalati che affidava con affetto alla Madonna venerata presso il Santuario in
Erbia e affidando sempre famiglie e ragazzi alla Santa Trinità. Un affetto particolare lo legava ai nipoti e familiari e come un Padre buono ad ogni occasione si faceva vicino alla famiglia per festeggiare i compleanni e vivere con loro un momento di familiarità. A questo riguardo, più volte a chi lo ben conosceva, aveva detto che si sarebbe volentieri ritirato nella sua casa per condividere con la sua famiglia la pensione. E così è avvenuto, si è ritirato presso il suo paese con il suo caro fratello e la sua cara mamma, non nel modo che tutti noi avremmo immaginato, e a dirla tutta fin troppo presto.

In quegli ultimi giorni, molti hanno per lui pregato, ed in modo particolare sono stati a lui vicini nel momento prima dell’ospedale, Roberta, Giuseppe, il Diacono Bruno che lo ha accompagnato per l’ultima volta e Patrizia la nipote. Abbiamo tutti sofferto per non essere stati vicino a don Giuseppe nel momento della sua agonia e della morte. Lui che più di tutti sapeva starci vicino con una semplice parola buona ed un sorriso di conforto. Lui che portava quella serenità, per noi strana e irreale, che riusciva a mettere tutto al proprio posto, anche nelle situazioni più gravi, perché il primo posto lo dava a Dio e alla sua provvidenza, il resto veniva dopo. Don Giuseppe era capace con tutti noi, di dare il giusto
peso alle situazioni più diverse, anche lì dove il maligno e la cattiveria arrivavano a farlo stare un po’ male, aveva la capacità di saper tenere insieme gli opposti che inevitabilmente la vita ci pone davanti.

“Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; … sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio”, dice il Vangelo di questa sera. Tutti noi abbiamo avuto gioia ed esultanza per averlo incontrato sulla nostra strada, per noi era colmo di spirito santo e con la sua semplicità ha toccato il cuore semplice di tante persone. E chiediamo al padre che il suo spirito come quello di Elia, passi anche nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Ed “Egli camminerà … con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli”.

Ora a noi che sentiamo venir meno la sua fiducia, il suo affetto, profondo nei nostri confronti. Affetto e fiducia che ci facevano sentire importanti e valorizzati. Uomini e donne di valore perché da lui ci sentivamo amati come ama un vero Padre, come ama il Padre celeste. Ora ci sentiamo orfani e non sappiamo quale sarà il nostro futuro di comunità e di persone. Donaci o Padre di sentire per noi tutti la tua consolazione, tocca il nostro cuore perché il ricordo, l’esempio di vita e l’affetto ricevuto da don Giuseppe siano per ciascuno di noi stimolo per essere testimoni della tua Parola e del tuo amore lì dove viviamo e operiamo».

Dal prossimo settembre nuovo parroco di Casnigo sarà don Massimo Cornelli, già curato a Cene e missionario in Costa d’Avorio.

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