L’omicidio del 59enne Vincenzo Arrigo, avvenuto l’altra sera ad Esine, sarebbe l’epilogo di una lite con l’amico Bettino Puritani, originata da una discussione, sembra, su dei mozziconi di sigaretta.
Vincenzo Arrigo stava scontando i domiciliari a casa dell’amico. Secondo la ricostruzione, Arrigo avrebbe detto a Puritani di uscire per strada a chiedere qualche sigaretta. Quando è tornato a mani vuote gli avrebbe intimato di uscire di nuovo a raccogliere dei mozziconi.
La discussione è ben presto degenerata e secondo quanto riferito ai carabinieri da Puritani, Arrigo avrebbe per primo impugnato una roncola appesa al muro utilizzata per tagliare la legna. Avrebbe cercato di colpirlo e Puritani si sarebbe procurato dei tagli nel tentativo di difendersi. A un certo punto pare gli abbia strappato di mano l’arma e lo abbia colpito due volte al capo.
È stato un vicino, dopo avere sentito le urla a dare l’allarme. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, Vincenzo Arrigo era già morto. Bettino Puritani e la roncola erano poco lontani. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
Durante l’interrogatorio avrebbe detto “Non volevo, mi dispiace”. I rapporti tra i due si erano progressivamente deteriorati ed erano sempre più frequenti i litigi. Vincenzo Arrigo era stato un teste per il processo di Piazza Loggia.