Ogni anno Pierino Bigoni, del Gruppo Micologico Bresadola di Villa d’Ogna, durante l’estate verifica lo stato del nevaio della Val Las.
Posizionato a circa 1100 metri sul livello del mare il deposito di ghiaccio e neve della Val Las è il nevaio semiperenne alla quota più bassa in Italia. Raccoglie i depositi valanghivi della parete nord del Monte Secco, quindi la sua resistenza non è condizionata solo dalle temperature estive, ma anche dall’abbondanza delle nevicate durante l’inverno.
Quest’anno, Pierino Bigoni è salito a verificare di persona nella giornata di ieri, 3 settembre: il nevaio della Val Las è resistito (vedi fotografia in alto). “E sembra avere buone possibilità, viste le temperature, di arrivare all’inverno”: afferma Pierino Bigoni.
Le condizioni sembrano quelle del 2019, nel 2018 era rimasto ben poco, nel 2017 tutto il deposito valanghivo si era sciolto.
“Ghiaccio e neve quest’anno sono protetti da un consistente strato di detriti – continua Bigoni – un buono schermo anche per la pioggia. Alla base si è creata una cavità in cui non è sicuro entrare per il rischio crolli”.
Nella zona quest’anno è ancora più evidente un problema che colpisce i boschi. “Sono minacciati dal bostrico – spiega Pierino Bigoni -. E’ incredibile come un piccolo insetto possa portare alla morte alberi di grandi dimensioni”.