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Chiosco “cannocchiale” al Gleno: Orrù “Troveremo una sintesi”

Sta raccogliendo adesioni anche in Valcamonica la raccolta firme partita in Val di Scalve per chiedere la revisione del progetto del nuovo infopoint e punto di ristoro che si vuole realizzare nei pressi dei ruderi della diga del Gleno.

L’appello partito dalla Val di Scalve è stato firmato anche nel territorio bresciano. Si contesta il progetto scelto attraverso un concorso di idee. Una sorta di cannocchiale in legno e ferro lungo una ventina di metri che staccandosi dal pendio naturale si dirige in direzione della diga. L’opera dovrebbe essere realizzata la prossima primavera. Secondo le critiche rappresenta nella sua forma un “gesto di violenza nei confronti del contesto naturale della conca”. Si contesta inoltre il mancato coinvolgimento della comunità locale. 

«Il Parco è in contatto da diverso tempo con il Comune di Vilminore – afferma il presidente del Parco Yvan Caccia -. Da diverso tempo ci era stata segnalata la racconta firme. Ritengo comunque legittima un’iniziativa come questa, essendo espressione dalla gente, ma ricordo tuttavia che si tratta di un progetto in itinere da almeno tre anni, che ha già visto un passaggio presso la Commissione Paesaggio del Parco, ha visto un’approvazione dell’assemblea del Parco e del Consiglio di gestione del parco. Quindi per avanzare rimostranze ci sono state occasioni. Ciò non toglie che, come abbiamo stabilito con il sindaco, se verrà presentata questa raccolta firme indiremo un’assemblea pubblica a Vilminore e discuteremo di questa questione».

«Ci sono alcune cose tuttavia che vorrei ricordare – prosegue Caccia -. Questo intervento si è reso necessario perché la precedente struttura al Gleno era provvisoria e l’intervento di sostituzione era atteso già da due estati. Non è stato eseguito per problemi burocratici. La seconda cosa è che dal punto di vista paesaggistico le autorità competenti si sono già espresse. La terza è che il progetto è stato individuato tramite un concorso di idee ed è stato scelto proprio in quanto originale. Non si tratta infatti del classico cubo. Non è inoltre un infopoint, ma un chiosco deputato a fornire servizi per ricordare, con questa forma di cannocchiale puntato verso la breccia della diga, la tragedia che vi è avvenuta. All’interno, oltre ai servizi igienici e il bar, sarà posta una mostra permanente su pannelli e con questa struttura leggera in legno e vetro la visuale resterà aperta. Il senso del gusto è una cosa soggettiva, ma ribadisco quello che abbiamo detto, ci siamo resi disponibili a incontrare i proponenti della raccolta firme e parleremo di questi aspetti». 

«Mi fa piacere che alcuni cittadini si siano interessati alla questione – afferma il sindaco di Vilminore Pietro Orrù -. L’amministrazione comunale cercherà di trovare la sintesi tra l’idea progettuale vincitrice del concorso e la volontà dei cittadini, in modo tale che il nuovo punto ristoro sia il più condiviso possibile in quanto verrà installato in un luogo ad altissima sensibilità per il territorio».

Il progetto non è ancora stato approvato in Comune a Vilminore (è stata avallata la convenzione che dava il via all’iter che poi ha portato al concorso di idee). L’investimento complessivo è di circa 130.000 euro, sostenuto dal Comune di Vilminore e dal Parco delle Orobie Bergamasche. L’opera è inserita tra le attività promosse in vista del centesimo anniversario del crollo della diga (1º dicembre 1923).

Ci siamo occupati di questo progetto nel 2019 (leggi l’articolo).

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