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Il percorso “Terre Alte” e la pandemia: ostetriche più vicine alle mamme

Dopo la chiusura del punto nascita di Piario, avvenuta a ottobre 2018, l’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Bergamo Est ha messo in campo il percorso “Terre Alte”. Un progetto per i territori della Val Seriana, Val di Scalve e dell’Alto Sebino. Le ostetriche seguono le donne durante il periodo della gravidanza e dopo il parto.

«Abbiamo voluto essere vicine alle mamme per far sì che sapessero dove andare e quali servizi utilizzare – spiega l’ostetrica Arianna Bonaldi -. Un percorso che continua anche nel periodo del puerperio, quando le donne tornano a casa, con visite a domicilio. Un servizio che adesso si sta estendendo in provincia, ma che nella nostra realtà avviene già da alcuni anni».

Il progetto è cresciuto, anche passando attraverso un anno difficile come il 2020. «Sono anzitutto aumentate le ostetriche per poter restare vicine a più donne, quindi anche i numeri sono cresciuti – prosegue Arianna Bonaldi -. Le donne seguite nel 2020 sono state 260 e le visite eseguite 383. Anche le donne che non ci hanno conosciuto durante la gravidanza, una volta tornate a casa con il loro bambino hanno accettato la proposta di ricevere un’ostetrica in casa per avere un momento di consulenza sull’accudimento, l’allattamento, la salute della mamma e del neonato».

Causa pandemia, l’anno scorso il servizio è stato per forza di cose rimodulato. «Sono stati messi in campo più servizi. Come tutti, le donne adesso hanno più paura di andare negli ospedali. Una paura che può sfociare in minori controlli. Il percorso “Terre Alte”, nei momenti di emergenza, ha permesso di fare anche i prelievi del sangue a domicilio. Anche altri momenti sono stati ripensati. Tutti i controlli delle gravidanze a basso rischio sono stati spostati nel consultorio familiare di Clusone. Siamo state più vicine alle mamme, abbiamo percorso più chilometri. E siamo state anche più “vestite” per visite a domicilio in sicurezza».

Il percorso nascita “Terre Alte” ha cambiato il lavoro delle ostetriche, il rapporto che instaurano con le mamme. «Passare dall’essere un’ostetrica ospedaliera ad essere un’ostetrica di famiglia è meraviglioso – sottolinea Arianna Bonaldi -. Gli orizzonti si ampliano. Si sviluppa un rapporto di lunga durata. Vedere una donna diventare madre è l’aspetto che mi è sempre piaciuto del mio lavoro, poterlo fare adesso a 360 gradi è davvero molto bello».

Nel video l’intervista ad Arianna Bonaldi:

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