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Lago d’Iseo, rischio frana: si teme anche l’onda anomala

Continua a muoversi l’enorme fronte franoso sulle pendici del monte Saresano, tra Tavernola Bergamasca e Vigolo. Le ultime stime indicano una massa in movimento compresa tra un milione e mezzo e due milioni di metri cubi. Si sono ulteriormente allargate le fratture nel terreno e sulla strada alle spalle del cementificio.

Il dirigente dell’Unità organizzativa Difesa del suolo della Regione, Dario Fossati, ha dichiarato che non si può escludere nessuna ipotesi. Lo scenario peggiore è che l’enorme massa ceda di colpo e travolga tutto, compreso il cementificio di Tavernola, finendo nel lago d’Iseo.

Ieri (giovedì 25 febbraio) la Prefettura di Bergamo ha invitato a un incontro anche la Prefettura di Brescia e il Comune di Monte Isola. Quest’ultimo, insieme ai comuni della sponda bergamasca, sarebbe il più esposto a un’eventuale onda anomala provocata dalla frana. Durante la riunione si è fatto anche il punto su tutti gli interventi che il sistema di Protezione civile dovrà predisporre per aiutare le comunità locali ad affrontare i disagi conseguenti.

L’area della frana

I geologi non escludono che ad innescare i movimenti della frana possa essere stata la scossa di terremoto di magnitudo 2.3 del 16 febbraio che ha avuto come epicentro Viadanica.

Nei giorni scorsi, sette famiglie (una quindicina di persone in tutto) della località Squadre, a Vigolo, sono state fatte evacuare in via precauzionale.

Il presidente della Provincia di Bergamo Gianfranco Gafforelli, intervistato oggi da Antenna2, ha detto che «il versante continua a muoversi, ma è difficile sapere quando potrebbe esserci un crollo. I tecnici sostengono che la frana potrebbe anche assestarsi».

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