A Lovere nei mesi scorsi, grazie a un progetto promosso dal Museo Civico di Scienze Naturali in collaborazione con il gruppo Speleo-Cai del Cai di Lovere, è stata riscoperta una galleria sotterranea, un tunnel a forma di ferro di cavallo posto nella parte a monte della basilica di Santa Maria in Valvendra e del Convitto Nazionale Cesare Battisti.
Accedendo da un tombino situato in un locale di servizio del Convitto si entra in un passaggio sotterraneo lungo 167 metri. Nella prima parte il soffitto è recente e realizzato in cemento armato. Si ha la sensazione di essere in un livello inferiore di un edificio. Procedendo a testa bassa per via dell’altezza poco generosa, metro dopo metro s’incontrano tubazioni di servizi provenienti dai piani superiori.
Avanzando di una decina di metri lo scenario cambia e si attraversa un’area più vecchia. Le pareti e la volta ad arco sono realizzate con pietre ben posizionate e al centro del soffitto si notano elementi in ceramica di un vecchio impianto elettrico. Dettagli che fanno pensare a un vecchio rifugio.
Superato un tratto con il fondo allagato, ai lati si notano dei gradini, forse sedute con cui accogliere gli sfollati.
In prossimità della prima curva, più o meno sotto il campetto in sintetico del Convitto, sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento le prime formazioni di calcare di cui è ricco il successivo tratto scavato nella roccia.
Per alcuni metri, sul lato a valle, è presente una parete in pietra e cemento, sul lato opposto il calcare ha ricoperto la maggior parte delle superfici.
Avanzando dopo la seconda curva, e superato uno sbarramento passando da uno stretto varco, si arriva all’ultimo tratto rettilineo, chiuso però da una parete in sassi e cemento. Da alcuni fori penetra la luce solare: dall’altra parte c’è il sagrato della basilica.
La galleria è ancora oggetto di studi. Si pensa possa essere antecedente al secolo scorso e avere avuto più funzioni nel tempo. Un quadro più preciso potrebbe essere fornito dalla consultazione dei documenti legati alla costruzione della Basilica e del Convitto. Il cunicolo potrebbe essere un’opera realizzata con lo scopo di proteggere gli edifici a valle dalle infiltrazioni dell’acqua.
Le attività di speleologia urbana a Lovere continuano, chi fosse a conoscenza di luoghi di interesse può contattare il Museo o il gruppo del Cai: museoscienze.lovere@gmail.com – scl.lovere@gmail.com.