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Campello di Gorno, giù due immobili del vecchio villaggio minerario

Abbandonati da decenni non è stato possibile salvare due edifici dell’ex villaggio minerario di Campello di Gorno, strutture passate al demanio con la fine dell’attività estrattiva (in Val del Riso si è coltivato zinco e piombo fino al dicembre del 1982) e negli anni scorsi assegnati all’amministrazione comunale.

Gli immobili sono stati destinati alla demolizione a tutela della sicurezza dei residenti e delle persone che transitano lungo le strade. Il 5 dicembre era già crollata un’autorimessa senza fortunatamente causare danni a persone o cose, struttura demolita l’11 gennaio.

Ieri (16 marzo 2021) è stata abbattuta una casa che metteva a rischio il transito su una strada comunale, via Ronchellini. Domani andrà giù l’edificio che ospitava la direzione della società mineraria e che si trova accanto alla provinciale.

«Con molta amarezza dobbiamo assistere alla demolizione di una casa e degli ex uffici – afferma il sindaco di Gorno Giampiero Calegari -. Campello era un’isola felice, vi abitavano circa 150 persone. Purtroppo in occasione della chiusura delle miniere gli immobili sono passati all’Agenzia del Demanio e al Comune solo 6-7 anni fa. Se fossero passati subito all’amministrazione locale le cose sarebbero andate diversamente: ai tempi c’erano persone che vi abitavano o interessate all’acquisto».

Al centro lo stabile che ospitava gli uffici, domani verrà demolito

«Abbiamo cercato finanziamenti, ma per queste ristrutturazioni non siamo riusciti a ottenerle – prosegue il sindaco -. Alla fine dell’anno abbiamo avuto un crollo di una vecchia autorimessa, in quell’occasione i detriti hanno interessato la sede della strada provinciale. Quell’episodio ci ha messo in allarme. Abbiamo fatto valutare due immobili e gli ingegneri ci hanno detto che andavano demoliti per via del pericolo che rappresentavano».

Ex sede della società mineraria

«La sicurezza degli abitanti e delle persone che transitano lungo le strade prima di tutto – conclude Calegari – per questo abbiamo dovuto demolire i due edifici. Speriamo di riuscire a recuperarne altri».

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