Le Commissioni Difesa e Ambiente della Camera dei Deputati mercoledì 26 maggio 2021 hanno approvato all’unanimità la risoluzione relativa alla criticità ambientale del monte Saresano a Tavernola Bergamasca.
Il voto unanime da parte di tutte le forze politiche è arrivato al termine dell’intenso lavoro svolto in questi mesi dalle due Commissioni che, com’è noto, lo scorso 23 aprile hanno incontrato in audizione congiunta una delegazione del “G16”, l’Aggregazione territoriale dei Comuni rivieraschi del Sebino.
La risoluzione, da subito operativa, impegna il Governo a porre in essere numerosi interventi:
il coinvolgimento delle Forze Armate a supporto della protezione civile, ove richiesto, qualora la situazione dovesse configurarsi compatibile con questo tipo di intervento;
la fornitura di strumentazioni di segnalazione sonora, indispensabili per avvisare la popolazione in caso di evacuazione;
l’invio sul lago d’Iseo dell’Istituto Idrografico della Marina Militare al fine di compiere una completa mappatura e monitoraggio del fondale, attività che non viene svolta dagli anni Settanta;
l’osservazione dell’intero perimetro del lago dalla costellazione di satelliti Cosmo-Skymed, con fotografie radar in grado di individuare gli spostamenti millimetrici;
la verifica, a cura del Ministero della Transizione Ecologica, delle cause degli eventi franosi sul monte Saresano, della possibile correlazione tra le frane e l’attività estrattiva e la compatibilità tra l’attività estrattiva e lo stato di salute del monte stesso;
l’adozione di iniziative per verificare se, la ripresa dell’attività del cementificio sotto l’area di frana, possa costituire un pericolo per l’ambiente derivante dai materiali stoccati necessari per il ciclo produttivo; ciò, con l’ausilio delle strutture tecniche del Ministero della transizione ecologica, anche avvalendosi della collaborazione di Ispra e Arpa Lombardia;
l’adozione di iniziative volte a garantire una costante interlocuzione con Regione Lombardia, anche ai fini dell’adozione da parte della Regione di adeguate soluzioni tecniche per la mitigazione del rischio idrogeologico, e per assicurare alla stessa i finanziamenti di competenza per la completa messa in sicurezza del territorio del monte Saresano, nell’ambito della programmazione del ReNDIS (Repertorio Nazionale per la Difesa del Suolo);
l’attivazione, nel caso in cui gli studi commissionati da Regione Lombardia dovessero evidenziare la necessità di revocare le concessioni minerarie sul monte Saresano, delle necessarie procedure a tutela dell’occupazione del personale e dell’indotto interessati, anche col coinvolgimento di tutte le Istituzioni, locali e nazionali, in accordo con la Società Italsacci e i sindacati di riferimento, in vista anche di un possibile ricollocamento dei lavoratori coinvolti;
l’adozione di iniziative, anche normative, per rafforzare le strutture tecniche e in particolare il sistema delle Agenzie regionali di protezione ambientale (Arpa) che sono parte integrante del Sistema nazionale di protezione ambientale, attualmente sottodimensionate rispetto alle richieste di intervento (studi/monitoraggi/progetti) che provengono dai territori e dalle amministrazioni locali.
Il lavoro svolto durante la trattazione della risoluzione costituirà inoltre uno stimolo per le autorità competenti al fine di effettuare una valutazione di impatto ambientale (VIA) che, in oltre un secolo di attività del cementificio, non è mai stata realizzata.
L’Aggregazione “G16” desidera ringraziare i membri delle due Commissioni per l’impegno profuso e l’interesse dimostrato in questi mesi verso una criticità, quella del monte Saresano, che da oltre 50 anni rappresenta una seria minaccia per tutto il lago. L’approvazione all’unanimità della risoluzione costituisce il primo, fondamentale step per l’avvio di un intervento che, mettendo in sicurezza l’area, garantirà l’incolumità delle persone, la tutela dell’ambiente e la vocazione turistico-commerciale del nostro splendido lago. Un risultato importante, che si è concretizzato anche grazie alla capacità delle Amministrazioni locali e di Enti sovracomunali, quali l’Autorità di Bacino e le Comunità Montane, di fare squadra a beneficio di tutto il territorio.